Bancarotta preferenziale: pena, sanzioni e quando cade in prescrizione

Pubblicato il 30 Luglio 2019 alle 17:15 Autore: Claudio Garau

Bancarotta preferenziale: che reato è, quale comportamento la legge punisce e quale pena è stabilita. Come funziona la prescrizione

Bancarotta preferenziale pena, sanzioni e quando cade in prescrizione
Bancarotta preferenziale: pena, sanzioni e quando cade in prescrizione

Non è la prima volta che affrontiamo il tema della bancarotta, ovvero quell’illecito che si manifesta laddove un soggetto insolvente sottragga il suo patrimonio alle legittime pretese dei creditori. Questa volta vediamo che cos’è la cosiddetta bancarotta preferenziale, qual è la pena e quando cade in prescrizione.

Se ti interessa saperne di più circa la differenza tra bancarotta semplice e bancarotta fraudolenta, clicca qui.

Bancarotta preferenziale: di che si tratta? quali sono le sanzioni?

Non è arduo dare una definizione di bancarotta preferenziale, essendo peraltro tale ipotesi di bancarotta ricompresa nella legge fallimentare (legge n. 267 del 1942), all’art. 216 (relativo alla bancarotta fraudolenta). In tale situazione, la legge sanziona con la reclusione da 1 a 5 anni l’imprenditore fallito ed insolvente, che prima o durante la procedura fallimentare, prevista dalla legge, compie pagamenti o simula titoli di prelazione allo scopo di favorire taluno dei creditori a danno degli altri. Insomma si tratta di comportamenti “di favore” che le norme reprimono e puniscono; tali comportamenti possono essere indotti, ad esempio, da rapporti di amicizia o conoscenza con uno dei creditori, oppure dalla presenza di creditori più insistenti, che vengono pagati subito, a scapito di altri più accomodanti.

Il bene giuridico protetto, ovvero meritevole di tutela da parte della legge è la cosiddetta par condicio creditorum, ovvero la parità di trattamento dei creditori prevista dall’art. 2741 c.c. (par condicio creditorum). Il reato, di una certa gravità, è senza dubbio procedibile di ufficio. La specificità di questa ipotesi, che la distingue dalle altre, è che ciò che il creditore realizza, di per sè, sarebbe un atto lecito ed anche dovuto. Diventa penalmente illecito nelle circostanze in cui opera, ovvero del fallimento e della regola connessa della par condicio creditorum. Anzi abbiamo di fronte quello che il diritto penale comunemente definisce dolo specifico. Nella pratica, se un creditore riceve i soldi che gli spettano, tramite una condotta riconducibile alla bancarotta preferenziale, non risponde però del reato in concorso con l’imprenditore fallito ed insolvente. Ciò perché è suo diritto ricevere il denaro; ma nel caso in cui il creditore istighi il debitore a pagarlo prima, risponderà in concorso morale del reato.

Se ti interessa saperne di più sulla par condicio creditorum e sulla differenza tra liquidazione e fallimento, clicca qui.

Come funziona la prescrizione?

A questo punto, vediamo quando si prescrive la bancarotta preferenziale. Per capire quale sia la prescrizione della bancarotta preferenziale occorre ricordare la cornice edittale, oscillante tra un minimo di uno ad un massimo di cinque anni. Pertanto, valgono i principi generali previsti dall’art. 157 c.p. (“Prescrizione. Tempo necessario a prescrivere“), e la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la sola pena pecuniaria.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
Tutti gli articoli di Claudio Garau →