Bonus rioccupazione 2019: come funziona, a chi spetta e quali vantaggi?

Pubblicato il 31 Luglio 2019 alle 14:09 Autore: Guglielmo Sano

Bonus rioccupazione 2019: spetterà anche al cassaintegrato titolare di assegno di ricollocazione che trova un nuovo lavoro

Bonus rioccupazione 2019: come funziona, a chi spetta e quali vantaggi?
Bonus rioccupazione 2019: come funziona, a chi spetta e quali vantaggi?

Dopo la recente pubblicazione della circolare 109/2019 da parte dell’Inps al via il cosiddetto bonus rioccupazione per i cassaintegrati titolari di assegno di ricollocazione che trovano un nuovo lavoro.

Bonus rioccupazione 2019: l’assegno di ricollocazione

I disoccupati che percepiscono l’indennità Naspi da almeno 4 mesi possono richiedere l’assegno di ricollocazione; l’importo di quest’ultimo varia in base al profilo occupazionale del disoccupato stesso, in pratica, varia a seconda delle possibilità di trovare un nuovo impiego.

Per precisione va da mille a 5mila euro in caso di contratto a tempo indeterminato, da 500 a 2.500 per contratto a termine superiore ai 6 mesi, da 250 a 1.250 euro se il contratto a termine va dai 3 ai 6 mesi ma solo nelle regioni del Sud.  

L’assegno consiste sostanzialmente in una sorta di buono che il lavoratore deve spendere, entro due mesi dalla concessione, presso le agenzie di collocamento per attivare il proprio percorso di ricollocamento, in caso contrario decade lo stato di disoccupazione e di conseguenza l’erogazione della Naspi viene sospesa. Erogato l’assegno, l’Agenzia per il Lavoro (Anpal) dovrà fornire al percettore un servizio di natura intensiva (per esempio gli viene assegnato un tutor), diverso dunque dal patto di servizio personalizzato che attivano i disoccupati “comuni” per usufruire delle prestazioni contro la disoccupazione.

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Bonus anche per i cassaintegrati

Con l’ultima legge di bilancio è stato previsto come l’assegno di ricollocazione possa essere richiesto anche dai lavoratori in CIGS (Cassa integrazione guadagni straordinaria). Tale provvedimento fa parte di un più ampio quadro di misure – tra queste anche la detassazione del Tfr per un importo massimo pari a 9 mesi di stipendio e uno sgravio contributivo a favore dei datori di lavoro fino a 4.030 euro annui – volte ad evitare lo “scivolamento” del cassaintegrato verso la disoccupazione, quindi, a consentirne il reimpiego nel più breve tempo possibile.

Per ricapitolare, secondo quanto chiarito dall’Inps, il bonus rioccupazione per i cassintegrati consiste in un contributo mensile – a titolo di integrazione salariale – pari al 50% della CIGS che sarebbe stata percepita dal lavoratore se non avesse trovato una nuova occupazione (fondamentale che non sia intermittente o di tipo domestico, però).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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