Acqua pubblica: ecco la proposta di legge per eliminare le società private

Pubblicato il 1 Agosto 2019 alle 12:56 Autore: Claudio Garau

Acqua pubblica: facciamo il punto sul progetto di legge che rispetta il no alla privatizzazione dell’acqua, espresso nel referendum del 2011.

Acqua pubblica ecco la proposta di legge per eliminare le società private
Acqua pubblica: ecco la proposta di legge per eliminare le società private

Sembra che la volontà popolare emersa nel noto referendum del 2011 sul no alla privatizzazione dell’acqua pubblica, possa finalmente concretizzarsi in un atto normativo ad hoc. Infatti il Movimento 5 Stelle ha realizzato un disegno di legge che, se avrà esito positivo, sfocerà in un provvedimento che riporterà la gestione dell’acqua sotto l’esclusivo controllo dello Stato. Con ciò mettendo definitivamente fuori gioco le società private, finora “sopravvissute” al referendum, continuando a gestire il servizio idrico in concessione. Vediamo più nel dettaglio la proposta in oggetto.

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Acqua pubblica: il referendum del 2011 e il progetto attuale

D’altra parte, la consultazione popolare di otto anni fa ha espresso una volontà chiara: 27 milioni di italiani, ovvero il 54% degli elettori ha votato a favore del no alla privatizzazione dell’acqua. Si tratta, com’è evidente nel progetto di legge accennato, di rispettare l’indicazione della cittadinanza italiana. Inoltre, il M5S ha ribadito, recentemente, che la legge sull’acqua pubblica non è altro che uno dei punti del contratto di governo. Quindi si tratterebbe di un provvedimento assolutamente giustificato, sia per ragioni di referendum, sia per ragioni politiche.

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A questo punto, la proposta di legge sull’acqua pubblica è stata compiutamente redatta, e occorre l’esame e il voto del Parlamento, sul quale i promotori del provvedimento auspicano il consenso delle altre formazioni politiche, di governo ed anche di opposizione. Ciò in ragione del fatto che una legge del genere non fa semplicemente che rispettare la volontà popolare espressa diversi anni fa.

Come dichiarato dai promotori della proposta di legge sull’acqua pubblica, la speranza è quella di “assicurare agli italiani che ogni centesimo pagato per i servizi idrici venga investito in manutenzione e rifacimento della rete idrica, dalla captazione alla depurazione“. Vedremo nei prossimi mesi se finalmente l’acqua ritornerà interamente sotto il controllo e la gestione dello Stato e se ciò in futuro sarà di effettivo beneficio per i cittadini.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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