Alga tossica Puglia 2019: spiagge bollino rosso, ecco quali sono

Pubblicato il 2 Agosto 2019 alle 15:53 Autore: Guglielmo Sano

L’alga tossica Ostrepsis ovata torna in diversi tratti della costa pugliese; scatta il bollino rosso per diverse spiagge salentine e del barese

Alga tossica Puglia 2019: spiagge bollino rosso, ecco quali sono

L’alga tossica Ostrepsis ovata torna in diversi tratti della costa pugliese; scatta il “bollino rosso” per diverse spiagge salentine e del barese in cui la concentrazione è abbondante.

Alga tossica: le spiagge pugliesi segnalate dall’Arpa

Le analisi dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Puglia hanno rilevato che, a causa di una fioritura tardiva cominciata a fine luglio, l’alga tossica Ostreopsis ovata sia tornata a infestare alcune parti del litorale pugliese. L’allarme scatta quando la concentrazione dell’alga è superiore 300.000 cellule al litro sul fondo, d’altra parte, stando alle indicazioni del Ministero della Sanità è da considerare tossica per la salute una concentrazione di 10mila cellule per litro in colonna d’acqua.

I tratti di costa a cui è stato assegnato il “bollino rosso” sono quello di San Giorgio a Bari e, in particolare, la zona della centralina del lido Trullo, dove la concentrazione è di 784mila cellule a litro sul fondale, e ancor di più quello di Porto Badisco nel territorio comunale di Otranto, provincia di Lecce, dove la concentrazione invece arriva a 1 milione e 800mila cellule a litro. Per il tratto di costa barese, però, l’Arpa assegna il “bollino rosso” anche per la densità in colonna d’acqua vista la densità in superficie dell’alga arriva a 64mila cellule a litro (nel tratto salentino non arriva a 3.300 cellule a litro).

Inoltre, “bollino giallo” per la spiaggia di Torre Columena presso Manduria, provincia di Taranto (257mila cellule su litro); concentrazioni non preoccupanti di Ostreopsis ovata, invece, sono stati rilevati anche nei tratti litoranei di Giovinazzo (Bari) a sud del lido Lucciola, a Fasano (Brindisi), San Cataldo a Lecce, Ugento e Leporano.

Quali i rischi per la salute?

La Ostreopsis ovata è un’alga microscopica che di solito si trova sui fondali rocciosi ma che spesso affiora in superficie in tipiche chiazze schiumose marroni o bianche. È stata portata nel mediterraneo dalle zone tropicali, probabilmente, attraverso le acque di zavorra delle navi, le prime apparizioni in Italia a inizio anni 2000: prolifera grazie ad alte temperature, alta pressione atmosferica, buon irraggiamento solare e dopo circa dieci giorni di mare calmo. L’alga produce una tossina, che può essere diffusa anche nell’aria, che causa riniti, faringiti, laringiti, dermatiti, dermatiti e a volte febbre: tuttavia, i malesseri che causa di solito scompaiono nel giro di poco tempo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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