Ccnl commercio o metalmeccanici 2019: importo minimo stipendio e differenze

Pubblicato il 5 Agosto 2019 alle 21:10 Autore: Claudio Garau

CCNL commercio e metalmeccanica: quali sono le differenze, i pro e i contro dei due contratti. Quale comparazione è opportuno svolgere

Ccnl commercio o metalmeccanici 2019: importo minimo stipendio e differenze

Cerchiamo di distinguere tra CCNL commercio e CCNL metalmeccanici, secondo la loro disciplina normativa vigente per quest’anno. Sapere quali sono le differenze, e i pro e i contro di entrambi, aiuta soprattutto chi magari vuole o è in procinto di cambiare lavoro.

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CCNL commercio e metalmeccanici: qual è il contesto di riferimento

Anzitutto facciamo un po’ di chiarezza sul contesto di riferimento, e vediamo cos’è – in sintesi – un contratto collettivo nazionale di lavoro. Esso (abbreviato in CCNL) è, nel diritto del lavoro, una specifica categoria di contratto di lavoro sottoscritto a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori dipendenti e i loro datori di lavoro ovvero dalle rispettive parti sociali, come conseguenza della fase di contrattazione collettiva. Tutti i contratti collettivi nazionali, e le loro successive modifiche ed integrazioni, sono di norma inseriti e conservati nell’archivio nazionale del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (il cosiddetto CNEL). È chiaro quindi che alcuni settori (come ad esempio commercio o metalmeccanica) soggiacciono, anzitutto, alle regole contenute in questi contratti, valide appunto sul tutto il territorio nazionale.

Quali sono le differenze tra i due contratti

Una prima principale differenza tra CCNL commercio e CCNL metalmeccanici attiene al numero di mensilità che sono destinate ai lavoratori di una o dell’altra categoria. Per i lavoratori del settore commercio, le norme vigenti prevedono quattordici mensilità, mentre per quanto riguarda i lavoratori del settore metalmeccanica, esse sono tredici. Però nella prassi si verifica che talvolta comunque i datori di lavoro di quest’ultimo settore, accordano una ulteriore quattordicesima mensilità ai dipendenti. Per quanto riguarda invece i periodi di malattia, per i metalmeccanici la retribuzione è assicurata al 100%, per il settore commercio, invece, abbiamo delle differenze. Ciò in quanto dopo il terzo di giorno di malattia, essa è decurtata ed è pari al 75%. Anche per ciò che attiene i cosiddetti straordinari, ovvero le ore di lavoro aggiuntive rispetto all’orario ordinario concordato nel contratto di lavoro, ci sono delle differenze pro CCNL metalmeccanici. Infatti, le maggiorazioni, rispetto al CCNL commercio, possono anche essere pari al doppio.

In caso di infortunio, non sorgono problematiche per i lavoratori del settore metalmeccanica, in quanto è assicurata la conservazione posto del e la retribuzione, mentre per il settore commercio dopo 180 giorni deve essere obbligatoriamente richiesta l’aspettativa, però non retribuita, al fine della conservazione del posto. Circa l’argomento trasferte, le ore di viaggio per i metalmeccanici prevedono un rimborso a forfait, mentre non c’è alcuna tutela, su questo punto, per il CCNL commercio. Per ciò che attiene alla flessibilità, molto in voga nel mondo di lavoro in questi ultimi anni, va detto che essa non è prevista per i metalmeccanici, se non c’è alla base un accordo sindacale, mentre per il settore commercio, a seguito della firma dell’ultimo contratto nazionale, è data grande flessibilità all’azienda. Basti pensare, ad esempio, al lavoro domenicale e festivo nei supermercati.

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Le tutele del CCNL commercio sono superiori a quelle del CCNL metalmeccanici, se guardiamo al lato retributivo. Le tabelle vigenti, relative ai minimi lordi tabellari (ovvero al guadagno minimo mensile), sono più favorevoli – nei vari livelli che le compongono – ai lavoratori del settore commercio, rispetto ai metalmeccanici. In più, come detto prima, nel settore commercio c’è una mensilità aggiuntiva all’anno. In conclusione, è però altrettanto vero che, da un punto di vista prettamente economico, i metalmeccanici possono avvalersi di specifici fondi pensione aggiuntivi e altri bonus (per esempio nel 2019 vi sono 200 euro netti di buoni spesa).

Insomma sarà, di volta in volta, necessario fare una comparazione dei pro e contro dei CCNL, laddove si abbia la possibilità di scegliere se lavorare nel settore commercio o nel settore metalmeccanica.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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