Tfr: versamento datori di lavoro privato, nuove istruzioni Inps

Pubblicato il 13 Agosto 2019 alle 15:46 Autore: Guglielmo Sano

Precisazioni Inps sul funzionamento del Fondo di Tesoreria e istruzioni operative per l’erogazione del Tfr ai lavoratori del settore privato

Tfr: versamento datori di lavoro privato, nuove istruzioni Inps
Tfr: versamento datori di lavoro privato, nuove istruzioni Inps

Con il messaggio n. 3025 l’Inps precisa le modalità di funzionamento del Fondo di Tesoreria, quindi, fornisce le istruzioni operative per l’erogazione del Tfr ai lavoratori del settore privato. Inoltre, l’istituto spiega come gestire le domande di rimborso per le prestazioni erogate oltre la capienza.

Tfr: a quali aziende è rivolto il messaggio?

Con il messaggio pubblicato il 7 agosto 2019, l’Inps si rivolge a quelle aziende che, pur non rispettando il requisito dimensionale, nelle denunce Uniemens hanno dichiarato e di conseguenza versato quote di Tfr al Fondo di Tesoreria. In particolare, l’ente si rivolge alle aziende che risultano “correttamente” in possesso del codice di autorizzazione “1R” (significato: “azienda in cui sono occupati lavoratori per i quali è dovuto il contributo di finanziamento del Fondo di Tesoreria”) ma anche a quelle che sono in possesso del codice “1R” anche se non in possesso del suddetto requisito dimensionale (50 addetti).

Ora, per le aziende che sono in regola con gli obblighi contributivi i versamenti di quote di Tfr saranno ritenuti a tutti gli effetti validi anche se effettuati in mancanza dei presupposti dell’obbligo contributivo. Diametralmente, le aziende che non sono in regola con gli obblighi contributivi, che non provvederanno a regolarizzare la propria posizione come disposto per il rilascio dell’apposita attestazione, potranno presentare un’istanza di restituzione di quanto versato al Fondo di Tesoreria.

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Aziende in regola con l’obbligo contributivo: gestione cambia a seconda del C.A.

Per le aziende in regola con gli obblighi di contribuzione, la gestione cambia a seconda che si possegga o meno il codice autorizzativo “1R”; dunque, a quelle aziende che possiedono il codice “1R”, con quote di Tfr esposte al Fondo di Tesoreria anche per lavoratori diversi dai “dipendenti 2T tesoreria” per cui sia stata verificata la regolarità contributiva, le strutture territoriali assegneranno anche il C.A. “7W” (significato: “azienda con meno di 50 addetti in cui sono occupati lavoratori per i quali è presenti il contributo di finanziamento del Fondo di Tesoreria”).

Il rimborso delle quote di Tfr versate al Fondo

Invece, per vedersi rimborsate le quote di TFR versate al Fondo di Tesoreria le aziende potranno fare apposita istanza; a quel punto le strutture territoriali provvederanno a calcolare l’importo spettante a cui verrà assegnato il codice causale “DA02” (significato: “Recupero Anticipazione/Liquidazione TFR).

Le precisazioni sulla liquidazione

Infine, l’Inps precisa che ai lavoratori con codice “7W”, il Fondo di Tesoreria erogherà il Tfr a fronte dell’apposita domanda da parte del datore di lavoro. Se è presente il codice “7W” ma manca il codice “1R” si procederà al pagamento diretto indipendentemente dall’incapienza o meno riguardo all’ammontare dei contributi dovuti nel complesso dall’azienda nel mese di erogazione della prestazione. Se sono presenti entrambi i codici, d’altra parte, l’azienda che chiede il pagamento del Tfr al Fondo Tesoreria anche per dipendenti non sottoposti all’obbligo contributivo, dovrà presentare due distinte domande, tuttavia, si potrà procedere con pagamento diretto in assenza del requisito di incapienza soltanto per i lavoratori per cui non sussista l’obbligo contributivo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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