Chi è Angelina Barini la donna arrestata per l’omicidio di Andrea Zamperoni

Pubblicato il 27 Agosto 2019 alle 15:11 Autore: Guglielmo Sano

Omicidio Zamperoni: una prostituta 41enne di nome Angelina Barini. Avrebbe venduto una dose rivelatasi letale per lo chef italiano.

Chi è Angelina Barini la donna arrestata per l’omicidio di Andrea Zamperoni

Il caso di Andrea Zamperoni, ritrovato cadavere a New York il 21 agosto 2019, arriva a una svolta: accusata del suo omicidio una prostituta 41enne di nome Angelina Barini. Avrebbe venduto una dose rivelatasi letale per lo chef italiano.

Angelina Barini: la scena del delitto

Andrea Zamperoni, 33 anni, Capo chef del ristorante Cipriani Dolci di New York originario della provincia di Lodi, è stato trovato morto al Kamway Lodge, una pensione del Queens a pochi passi dall’appartamento in cui viveva, alle 8 e mezza circa di mercoledì scorso. La polizia si è portata sul posto dopo una telefonata anonima, una volta giunti hanno trovato Angelina Barini.

Prostituta 41enne era nella stessa stanza dove si trovava il corpo di Zamperoni che era stato nascosto in un bidone della spazzatura. I sospetti si sono subito addensati su di lei: nella stanza stava bruciando dell’incenso, per coprire l’odore a quanto pare; tra l’altro, insieme al suo protettore, pare avesse l’intenzione di occultare il cadavere del cuoco italiano: ritrovate nella stanza dagli investigatori anche una valigia vuota e una sega elettrica.

Le prime ricostruzioni

Secondo quanto ha raccontato la donna durante il primo interrogatorio, Zamperoni l’ha pagata per una prestazione sessuale, a quel punto lei gli avrebbe offerto dell’ecstasy liquida mischiata a un potentissimo oppiaceo, il Fentanyl. Il mix si è rivelato fatale per Andrea che dopo essere svenuto non si è più svegliato. A quel punto il corpo dello chef sarebbe stato avvolto in un lenzuolo e lasciato per tre giorni nella stanza.

Dalle indagini sta emergendo il coinvolgimento di Angelina Barini nella morte di altri due uomini. Anche a questi ultimi, dopo averli adescati, avrebbe fatto prendere la stessa miscela di droghe con l’intenzione di derubarli quando ormai incoscienti.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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