Come collocare politicamente Grillo

Pubblicato il 30 Aprile 2012 alle 11:02 Autore: Livio Ricciardelli
beppe grillo

Come non è verosimile che il 18% dei francesi si riconoscano in una visione della politica “fascista”, “neo-fasicsta” o “xenofoba” e anche vero che in un potenziale 7% grillino non può esserci una totale identificazione nei confronti delle battaglie del comico genovese.

In entrambi i casi elettorali si tratta di voti “sfiduciati”, gente che incomincia a credere che la politica così com’è non potrà mai risolvere i problemi della gente. Elettori dunque che di fronte ad un cambiamento radicale, di sistema e di carattere etico, della politica italiana non è detto che restino per perorare le vecchie cause grilline. Di conseguenza si tratta di consensi quanti mai recuperabili a sinistra.

E anzi, la sinistra se vuole essere maggioritaria in Italia in Europa deve proprio mirare a quell’elettorato che a quanto pare non prova fiducia nei confronti del “change in order to conserve” e aspetto qualche sviluppo politico in senso positivo . Quindi potenzialmente un elettorato progressista.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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