Governo M5S-Pd: no ai due vicepremier, gli avvenimenti in vista

Pubblicato il 2 Settembre 2019 alle 15:00 Autore: Alessandro Faggiano

Governo M5S-Pd: no ai due vicepremier, gli avvenimenti in vista. Il PD prova a prendere in controtempo Di Maio su “assist” di Grillo.

Governo M5S-Pd: no ai due vicepremier, gli avvenimenti in vista
Governo M5S-Pd: no ai due vicepremier, gli avvenimenti in vista

Governo M5S-Pd: le trattative proseguono spedite. Nonostante i paletti e le linee invalicabili poste da Luigi Di Maio (piuttosto che da Conte o dal M5S). Uno dei principali punti di disaccordo ancora in essere riguarda la vicepresidenza del Consiglio dei Ministri. Con Giuseppe Conte ri-confermato da Mattarella, rimane il nodo del ruolo di Di Maio. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha affermato in più occasioni che considera Giuseppe Conte come un premier super partes. Tesi che non convince il Partito Democratico, il quale riconosce nella figura dell’ “avvocato degli italiani” l’attuale leader dei pentastellati: ipotesi che sembrerebbe avvalorata da una serie di rilevazioni demoscopiche. In uno dei nostri ultimi sondaggi successivi alla crisi di governo, gli elettori pentastellati decretavano Conte come successore naturale di Di Maio. Conte ha in ogni caso glissato sull’argomento: in diretta dalla festa dei 10 anni del Fatto Quotidiano, ha affermato che pur non avendo mai partecipato alle riunioni del direttivo o a quelle dei gruppi parlamentari, è stato comunque nominato nella squadra di ministri proposta da Di Maio in campagna elettorale, e si sente vicino alle posizioni del M5S.

Ci sono allora tre scenari viabili per la formazione del governo M5S-PD: uno, prevede la “cessione” del PD sulla doppia vicepresidenza, che garantirebbe quindi la continuità di Di Maio come secondo di Conte. L’ipotesi della vicepresidenza unica per i “dem” sembra attualmente scartata. Si fa però sempre più viva la possibilità di una terza via, quella dell’assenza di vicepremier.

Governo M5S-PD: Conte premier senza vice. La proposta di Franceschini

Il maggior indiziato alla vicepresidenza per i dem, Dario Franceschini, risponde a Beppe Grillo, appoggiando la linea del fondatore del Movimento, che chiede di parlare di programmi, non di poltrone, e chiama alla responsabilità.

“Per una volta” – scrive Franceschini – “Beppe Grillo è stato convincente. Una sfida così importante non si blocca per un problema di posti. Serve generosità. Per riuscire ad andare avanti, cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier.” Il tweet di Franceschini è stato rilanciato da alcuni dei principali esponenti di partito, tra cui Paolo Gentiloni e Andrea Orlando. La linea del Partito Democratico sembra essere questa: prendere Di Maio in controtempo e passare da due vicepremier a nessuno, forse confidando anche nelle aspirazioni di Conte di rivestire un ruolo decisamente più attivo rispetto alla prima esperienza come capo dell’esecutivo. Il premier incaricato ha confermato che, per la squadra di governo, vorrà “suggerimenti, non indicazioni secche”.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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