Preavviso pensione Quota 100 o di vecchiaia 2019: giorni e obbligo

Pubblicato il 3 Settembre 2019 alle 12:07 Autore: Guglielmo Sano

Preavviso pensione Quota 100: i dipendenti pubblici devono anticipare la richiesta di 6 mesi, cosa succede se non si rispetta tale obbligo?

Preavviso pensione Quota 100 o di vecchiaia 2019: giorni e obbligo

Nel quadro dell’introduzione di Quota 100 nel nostro ordinamento previdenziale sono state previste delle finestre pari a 3 mesi per i lavoratori del settore privato e a 6 i mesi per i dipendenti pubblici.

Preavviso pensione: Quota 100, come funziona per i dipendenti PA?

Innanzitutto, bisogna ricordare quali sono i requisiti necessari per accedere a Quota 100: aver compiuto 62 anni di età e aver maturato almeno 38 anni di contributi. Ora, i dipendenti pubblici che rispecchiavano questi parametri al 29 gennaio 2019 avevano diritto alla prima decorrenza della pensione dal primo agosto 2019.

In sostanza, chi aveva maturato almeno 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi prima del 29 gennaio 2019 poteva sfruttare la finestra aperta il primo agosto 2019. Invece, per tutti i dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti dopo il 30 gennaio 2019 la prima finestra utile si è aperta dopo 6 mesi dalla maturazione dei requisiti stessi, tale finestra però non si sarebbe potuta aprire comunque prima del primo agosto 2019.

Preavviso pensione: cosa succede se non si rispetta?

Il preavviso di 6 mesi è fondamentale per dare il tempo alle amministrazioni di provvedere alle esigenze di personale, quindi, garantire la continuità del servizio. Senza tale periodo di preavviso si potrebbe configurare una cessazione massiva dei rapporti di lavoro che andrebbe sicuramente a creare delle gravi problematiche.

Tuttavia, nel decreto che introduce Quota 100 non vengono precisate le conseguenze del mancato preavviso; dunque, si può dire che non rispettando il termine di 6 mesi di preavviso semplicemente il diritto a usufruire di Quota 100 non può essere esercitato. Certo, questa disposizione potrebbe creare molti problemi se il nuovo esecutivo decidesse di modificare o addirittura sospendere Quota 100, d’altra parte, è al momento da ritenersi tassativa.  

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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