Coca Cola compra Lurisia: importo accordo e come cambia la produzione

Pubblicato il 19 Settembre 2019 alle 13:30 Autore: Daniele Sforza

Coca Cola compra l’azienda Lurisia: ecco i dettagli dell’accordo, l’importo dell’acquisizione e le prime reazioni all’indomani dell’intesa.

Coca Cola compra Lurisia: importo accordo e come cambia la produzione

Coca Cola Italia acquista Lurisia, l’azienda produttrice di acque minerali e bibite del gruppo sotto controllo del fondo d’investimento IdeA Taste of Italy, Invernizzi e Eataly Distribuzione. L’accordo sarà ultimato entro la fine dell’anno, ma arrivano già le prime reazioni da parte di altre aziende che con Lurisia avevano stretto una partnership. Ad ogni modo l’accordo è stato già preso e Lurisia, fondata nel 1940 a Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, passa sotto l’egida della The Coca Cola Company.

Coca Cola compra Lurisia: le cifre dell’accordo

L’accordo di acquisizione tra Coca Cola e Lurisia è stato concluso a una cifra di 88 milioni di euro. L’amministratore delegato e presidente di Lurisia Piero Bagnasco resterà nel CdA dell’azienda e lo stesso vale per Alessandro Invernizzi. Il fine di questa permanenza è quello di “assicurare una continuità di business”.

Lurisia è il brand dietro il quale si celano le “eleganti” bottiglie di vetro delle bibite tipicamente italiane, come il Chinotto, la Gazzosa, l’Aranciata (anche Rossa e Amara), l’Acqua Tonica e la Limonata. Acque Minerali invece distribuisce acque naturali e frizzanti raccolte sul Monte Pigna, a 1.400 metri sopra il livello del mare, con imballaggi in Pet e vetro.

L’azienda piemontese va a completare il pacchetto degli stabilimenti di Coca Cola HBC Italia già presenti in diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Abruzzo, Campania e Basilicata. Stando a un comunicato di Coca Cola, “l’acquisizione di Lurisia completa l’attuale portfolio beverage di Coca-Cola Hbc in Italia ed è un’aggiunta perfetta per la strategia 24/7 Total Beverage Strategy”. La finalità dell’accordo consiste anche nel fornire supporto alla direzione dell’azienda nell’incremento dell’offerta premium della sua gamma e per “proporre ai consumatori prodotti con una forte tradizione e ben radicate origini italiane”.

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La reazione di Slow Food

Dell’accordo non sono però contenti tutti. Slow Food, ad esempio, ha reso noto che romperà l’accordo di partnership con Lurisia. In una nota stabilisce la nuova direttiva. “Apprendiamo dagli organi di stampa del passaggio di proprietà di Lurisia al Gruppo Coca Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese, al via nel fine settimana, si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata”. La motivazione principale risiede nella filosofia aziendale di Slow Food, da sempre contraria alle multinazionali per tutelare le piccole imprese e i prodotti locali. “Difendiamo la biodiversità contro l’omologazione dei gusti”, ha spiegato l’associazione fondata da Carlo Petrini.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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