Vertice Malta migranti: rotazione volontaria porti, cosa contiene l’accordo

Pubblicato il 24 Settembre 2019 alle 13:22 Autore: Alessandro Faggiano

Vertice Malta migranti: rotazione volontaria porti, cosa contiene l’accordo. I passi in avanti e le prime dichiarazioni di Lamorgese, Conte e Di Maio

Vertice Malta migranti: rotazione volontaria porti, cosa contiene l'accordo
Vertice Malta migranti: rotazione volontaria porti, cosa contiene l’accordo

Passi in avanti nella politica migratoria comunitaria. Il ministro dell’Interno Lamorgese si è definita soddisfatta del vertice di Malta sui migranti, al quale hanno partecipato Italia, Malta, Francia e Germania. Stando all’accordo – che dovrà essere sottoposto agli altri Paesi dell’Unione -, si procederà a una rotazione su base volontaria dei porti d’approdo. Ciò significherebbe evitare le continue crisi umanitarie e politiche legate all’arrivo delle navi delle ONG in acque europee (solitamente italiane o maltesi). Altro punto cruciale è l’ampliamento della base di migranti da ricollocare: non si garantirà la ricollocazione solo a chi ha già ottenuto lo status di rifugiato, ma anche ai richiedenti asilo.

Così ha commentato la ministra Lamorgese a margine del vertice: “ritengo molto importante quello che oggi è avvenuto, in quanto è il primo passo concreto per un approccio concreto. Ho trovato un clima davvero positivo, perché la politica migratoria va fatta insieme agli altri Stati. Noi abbiamo sempre detto negli anni passati che chi arriva a Malta o in Italia, arriva in Europa. Questo concetto, oggi, fa parte del comune sentire europeo. Abbiamo trovato grande collaborazione e volontà di procedere insieme. Porteremo questa proposta di accordo in Europa, a ottobre, aspettandoci che venga condiviso anche dagli altri Paesi”.

Il pensiero di Conte sulla rotazione dei porti

Anche Conte si è esposto sul tema, parlando da Atreju alla festa di Fratelli d’Italia: “non ho mutato idea sul tema migratorio. Io non ho detto, oggi, che in Italia entra chiunque. Ma questo perché sarebbe un problema non solo per noi, ma per tutti. Ormai hanno capito che l’Italia non farà tutto da sola. Attenzione: la linea dura è nell’interesse di tutti. Noi non possiamo essere il primo approdo per tutti. Uno Stato sovrano integrato in Europa decide chi entra, come e quando. Questo è un principio fondamentale e lo dico anche da giurista”. Ancor più recentemente, nella giornata di ieri 23 settembre, Conte si è dichiarato soddisfatto del vertice di Malta. Considerata come “una soluzione definitiva, ma è stata compiuta una svolta molto significativa. È stato avviato un percorso che prefigura il giusto approccio europeo. Il principio secondo cui chi sbarca in Italia sbarca in Europa”.

Di Maio: non è questa la soluzione

Se Conte si dimostra tutto sommato fiducioso e dialogante, Di Maio non lesina critiche, su quella che non è la soluzione al problema migratorio. Pur facendo i complimenti alla ministra Lamorgese, Di Maio è dell’idea che “dobbiamo stabilizzare la Libia per bloccare le partenze e sviluppare accordi di riammissione, di rimpatri. Venerdì avrete importanti novità. Siamo tutti d’accordo, come Paesi europei, che bisogna intervenire sul fermare le partenze, e lì dove ci sono le condizioni per rimpatriare, dobbiamo rafforzare la collaborazione”.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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