Aspettativa di vita e blocco requisiti pensione fino al 2026, quanto costa

Pubblicato il 26 Settembre 2019 alle 10:13 Autore: Daniele Sforza

Aspettativa di vita e blocco dei requisiti pensionistici fino al 2026: a quanto ammonta il costo totale della misura? Ecco cosa potrebbe accadere.

Aspettativa di vita e blocco requisiti pensione fino al 2026, quanto costa

Aspettativa di vita con il blocco dei requisiti pensionistici fino al 2026: si tratta di una misura che ha un costo piuttosto ingente, il cui valore complessivo ammonta a circa 18 miliardi in 10 anni. L’intenzione del governo, a fronte di questi numeri, è quella di tornare al vecchio sistema e farlo già in occasione dalla Legge di Bilancio che sta per essere redatta. Pertanto, potrebbero tornare in auge i vecchi meccanismi. Ne ha parlato la giornalista Silvia Ciufolini in un servizio per DiMartedì su La7.

Aspettativa di vita e pensione anticipata: i requisiti

Si vive più a lungo e per questo motivo i requisiti di accesso all’età pensionabile sono adeguati agli incrementi della speranza di vita. Il governo precedente ha però bloccato questo meccanismo, ma solo per la pensione anticipata. I requisiti contributivi per accedere a questo tipo di pensione nel 2019 sono:

  • 42 anni e 10 mesi: per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi: per le donne.

E tale requisito sarebbe dovuto restare bloccato fino al 2026, mentre nel 2027 sarebbe ripartito l’adeguamento.

Congelamento requisiti pensione: quanto costa

Stando a quanto afferma Andrea Carbone, economista di Progetica, “il blocco riguarderà 739 mila lavoratori, con un costo complessivo per i prossimi 10 anni di 18 miliardi di euro”.

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I lavoratori più penalizzati

Risorse che però allo Stato fanno comodo, e per questo motivo il nuovo esecutivo potrebbe tornare al vecchio sistema, ripristinando gli adeguamenti 2021, 2023 e 2025 che erano stati congelati.

“Guardando la media degli ultimi 40 anni”, spiega Carbone, “la speranza di vita su base biennale è cresciuta mediamente di 3,3 mesi. Quindi 1, 2 o 3 adeguamenti potrebbero avere un impatto tra i 3 e i 9 mesi”. I più colpiti sarebbero ovviamente tutti i lavoratori che decidono di accedere alla pensione anticipata, che hanno iniziato a lavorare entro i 21 anni o i nati negli anni Sessanta che hanno iniziato a lavorare a partire da 24 anni”. Questa categoria di soggetti potrebbe così essere penalizzata, perché accederebbe alla pensione solo più tardi, rispetto al meccanismo di congelamento attualmente vigente.  

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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