Reddito di cittadinanza 2020: modifiche requisiti in vista, il caso Saraceni

Pubblicato il 2 Ottobre 2019 alle 15:13 Autore: Daniele Sforza

Il reddito di cittadinanza potrebbe subire delle modifiche ai requisiti nel 2020 dopo il caso del sussidio concesso all’ex brigatista Federica Saraceni.

Reddito di Cittadinanza 2020 modifiche
Reddito di cittadinanza 2020: modifiche requisiti in vista, il caso Saraceni

Il caso della concessione del reddito di cittadinanza a Federica Saraceni, ex delle Brigate Rosse e attualmente agli assistenti domiciliari, ha generato diverse polemiche, tanto da indurre il governo a ritenere più che congrua una modifica dei requisiti di accesso al beneficio a partire dal 2020. Ne ha parlato Luigi Di Maio e sulla questione si è pronunciata anche il nuovo ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Ecco come potrebbero cambiare i requisiti per accedere al RdC il prossimo anno.

Reddito di cittadinanza 2020: parlano Di Maio e Catalfo

Federica Saraceni, incriminata per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona, percepisce attualmente un assegno mensile di 623 euro. La vedova D’Antona ha denunciato la propria rabbia nei confronti di questa ingiustizia. Questa la replica del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio: “Ho letto l’appello-intervista accorata e pacata della vedova D’Antona. C’è una brigatista che è stata messa agli arresti domiciliari e percepisce il reddito di cittadinanza. Per noi è molto importante intervenire, non possiamo permettere questo. Spero di incontrare presto la vedova D’Antona. Ho sentito poco fa il ministro Bonafede”, ha quindi aggiunto. “Mi ha detto che non c’è bisogno nemmeno di una legge per sbloccare questa ingiustizia, ma se dovesse servire presentiamo un emendamento a uno dei tanti decreti che abbiamo in Parlamento e blocchiamo l’erogazione del reddito di cittadinanza a questa brigatista che sta agli arresti domiciliari”.

Come scritto in precedenza, anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo è intervenuta sul tema, affermando che è previsto oggi mercoledì 2 ottobre “un incontro tecnico a cui parteciperanno anche il ministero della Giustizia e l’Inps per avviare rapidamente l’iter di modifica della disciplina di accesso al Reddito di Cittadinanza, i cui requisiti in materia sono già più stringenti delle precedenti misure di sostegno al reddito quali la Social Card e il Rei”. Catalfo ha anche aggiunto che “dai dati in nostro possesso, risulta che la Saraceni è già stata beneficiaria di Rei. Su questa vicenda c’è comunque la massima attenzione”.  

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Il governo potrebbe dunque pensare di introdurre una nuova regola che impedirebbe ai condannati che hanno commesso reati molto gravi di beneficiare di misure di sostegno al reddito, qual è appunto il RdC. Attualmente, infatti, solo chi è stato condannato meno di 10 anni fa sarebbe escluso dall’accesso alla misura, secondo la legge. La questione è molto delicata, perché di fatto è contraria alle operazioni di rimessa in riga di chi ha commesso un errore molto grave. Sul tema è intervenuto anche il padre dell’ex brigatista, Luigi Saraceni, che a Radio Capital ha chiesto: “Cosa facciamo di una persona che è stata condannata a una lunga pena e che l’ha scontata quasi tutta, ma che non ha un reddito? La si butta in una discarica?”.

La proposta attualmente più in auge è quella del Partito Democratico, che sta pensando di introdurre tale modifica, mantenendo l’accesso al beneficio solo per chi è veramente pentito, dimostrando così ampia collaborazione con lo Stato, al fine di non mettere in discussione “il principio del fine rieducativo della pena”, come ha detto Graziano Delrio.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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