Legge di bilancio 2020: Istat e Bankitalia “evasione mina competitività”

Pubblicato il 8 Ottobre 2019 alle 21:12 Autore: Giuseppe Spadaro

Legge di Bilancio 2020, durante l’audizione sulla Nadef Istat e Bankitalia si sono soffermate sull’evasione fiscale e sulle conseguenze economiche.

Legge di bilancio 2020: Istat e Bankitalia “evasione mina competitività”

Ormai da settimane l’esecutivo è al lavoro per arrivare all’approvazione di una manovra economica che punti alla riduzione delle tasse. E per farlo ha più volte spiegato tramite le voci più autorevoli, come quella del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia, che l’obiettivo è combattere l’evasione fiscale.

Istat sulle risorse sottratte alle casse dello Stato da chi non paga le tasse

Durante l’audizione sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) il presidente dell’Istat Prof. Gian Carlo Blangiardo ha battuto proprio sul punto dell’evasione fiscale. “Gli elevati livelli di evasione riducono crescita e competitività”. Secondo il parere espresso in audizione dal massimo rappresentante dell’Istat le risorse sottratte alle casse pubbliche da chi non paga le tasse contribuiscono ad affossare le prospettive di sviluppo.

Legge di Bilancio 2020, Bankitalia consiglia cautela sui risultati anti-evasione

Anche Bankitalia ha espresso un monito sullo stesso argomento. Lo ha fatto tramite le parole del vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini: “in Italia l’evasione sottrae all’erario una quantità elevata di gettito, ma il gettito mancato non è l’unica conseguenza dei comportamenti irregolari nei confronti del fisco. Chi evade riesce a offrire beni o servizi a un prezzo più basso rispetto ai concorrenti onesti; la connessa distorsione altera l’allocazione dei fattori della produzione, con conseguenze negative sull’efficienza, sulla produttività e sulla crescita”.

“L’evasione – ha argomentato il vicedirettore di Bankitalia – si traduce in un inasprimento dei tributi per le aziende in regola, ostacolandone la competitività relativa; analogamente, l’aumento della pressione fiscale in capo ai contribuenti che adempiono correttamente agli obblighi fiscali pone un problema di equo trattamento dei cittadini, a maggior ragione se l’effetto di dichiarazioni infedeli si estende oltre il campo strettamente fiscale, per esempio alle agevolazioni o ai servizi sociali previsti per i meno abbienti. L’evasione insomma incide tanto sull’efficienza quanto sull’equità: ostacola il regolare funzionamento del mercato e altera i meccanismi redistributivi disegnati dalla legge. C’è, giustamente, ampio consenso sulla necessità di prendere misure efficaci per contrastarla”.

Legge di Bilancio – Infine l’esponente di Bankitalia ha chiesto di osservare cautela rispetto ai risultati che lo Stato potrà raggiungere nel combattere l’evasione fiscale. “Gli effetti delle misure – secondo quanto dichiarato da Signorini – che si introducono e i loro tempi non possono essere quantificati in anticipo con certezza, ed è bene continuare a valutarne analiticamente, caso per caso, l’efficienza e l’efficacia, ed eventualmente fare le correzioni tecniche opportune”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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