Decreto Fiscale 2020: pec, conto corrente, appalti e ritenute. Cosa cambia

Pubblicato il 14 Novembre 2019 alle 12:41 Autore: Guglielmo Sano

Decreto fiscale: nuovi obblighi per appalti e subappalti. Dal prossimo anno, toccherà al committente versare le ritenute dei lavoratori delle imprese.

Livella e muratore
Decreto Fiscale 2020: pec, conto corrente, appalti e ritenute. Cosa cambia

Con la pubblicazione del decreto fiscale, avvenuta il 26 ottobre scorso, sono ormai note le novità in arrivo per lavoratori, aziende e contribuenti in generale.

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Decreto Fiscale: nuovi oneri per appalti e subappalti

Dal primo gennaio 2020 ci saranno nuovi obblighi per appalti e subappalti. In breve: dal prossimo anno toccherà al committente versare le ritenute che l’impresa deve ai propri dipendenti. Prima però l’impresa affidataria dovrà accreditare la cosiddetta provvista su un conto corrente dedicato. Dunque, una volta effettuato il pagamento delle ritenute, il committente dovrà dare comunicazione all’impresa ma tassativamente tramite PEC.

Il nuovo meccanismo previsto dal Decreto Fiscale è da inserire in un ampio quadro di irrigidimento delle norme che contrastano l’evasione fiscale. Tuttavia, secondo numerosi esperti, per come sono declinati, tali obblighi rischiano di indurre – al contrario – a non pagare le tasse. Ciò perché sarebbero troppo astrusi ma anche a causa delle tempistiche da rispettare.

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Le tempistiche da rispettare

Come detto, in base alle nuove disposizioni del Decreto fiscale, toccherà al committente versare le ritenute fiscali dovute dal datore di lavoro ai lavoratori nella esecuzione di un’opera o di un servizio. Da sottolineare che l’obbligo riguarderà il committente per tutte le ritenute fiscali dell’impresa appaltatrice o affidataria e delle imprese subappaltatrici sugli stipendi del personale impiegato per tutta la durata del contratto.

Ora, arrivando alla questione delle tempistiche, l’azienda appaltatrice o subappaltatrice dovrà versare al committente su un conto corrente dedicato l’importo relativo alle ritenute dello stipendio dei propri dipendenti almeno 5 giorni prima rispetto alla scadenza del versamento all’Erario, fissata – per le ritenute del mese precedente – al giorno 16 di ciascun mese. Versata la provvista da parte delle aziende al committente, quest’ultimo verserà a suo volta l’importo fungendo da sostituto d’imposta.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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