Abolizione Canone Rai: proposta di legge definitivamente in Parlamento

Pubblicato il 19 Novembre 2019 alle 17:30 Autore: Claudio Garau

Abolizione canone Rai: ecco la definitiva proposta di legge depositata alla Camera. Quali novità in vista per il servizio pubblico televisivo?

Abolizione Canone Rai: proposta di legge definitivamente in Parlamento

Negli ultimi anni si è parlato spesso dell’abolizione canone Rai, ma senza risultati di rilievo. Ora pare che finalmente siamo arrivati ad un punto di svolta. Infatti, la correlata proposta di legge è stata, in questi giorni, depositata in Parlamento. Vediamo allora, più nel dettaglio, di che si tratta, essendo in gioco l’eliminazione di un canone che, in passato, era stato considerato da più, come praticamente inamovibile.

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Abolizione canone Rai: di chi è l’iniziativa?

In effetti, la tassa sul possesso della tv, mai amata dagli italiani, forse è davvero sul punto di scomparire. L’iniziativa in tal senso è opera della deputata M5s Maria Laura Paxia – membro della Commissione Vigilanza Rai – che ha depositato la definitiva proposta di legge alla Camera, allo scopo di modificare il finanziamento del servizio pubblico televisivo, attraverso non più il canone, bensì nuove e maggiori entrate pubblicitarie.

Insomma, secondo un meccanismo simile a quello tipico delle televisioni private. Non solo: altre entrate deriverebbero dal drenaggio di risorse economiche da altre e differenti tasse.

D’altronde, le parole utilizzate della deputata citata, per descrivere la sua iniziativa, sono piuttosto chiare: “Ritengo giusto che la Rai si adegui e inizi ad essere competitiva e l’intenzione, lo voglio ribadire, non è quella di voler privatizzare l’azienda, ma di voler spingere la televisione pubblica a puntare sulla qualità del servizio non potendo più finanziare i maxi stipendi con i soldi dei cittadini“. Insomma, oltre all’abolizione canone Rai, anche gli stipendi dei dirigenti subirebbero un ridimensionamento.

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L’ottica sarebbe quella di spingere la Rai verso un modello simile a quello già sfruttato con successo in altre realtà europee, rivolgendosi con maggior determinazione verso un pubblico sempre più digitale. Evidentemente se da un lato è sottolineato che questa iniziativa non vuole essere una spinta alla privatizzazione dell’azienda. Dall’altro, però, è vero che la pubblicità assumerebbe – in caso di abolizione canone Rai – molta più rilevanza e frequenza nella programmazione televisiva, di fatto con la correlata eliminazione del tetto agli spot.

In conclusione, vedremo a breve se davvero questa proposta di legge porterà all’abolizione di un canone ritenuto finora intoccabile.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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