Il gigante di ghiaccio e la nana bianca. Il futuro del nostro sistema solare.

Pubblicato il 6 Dicembre 2019 alle 07:40 Autore: Ennio Tranzillo

Il gigante di ghiaccio e la nana bianca WDJ0914+1914 . Il futuro scenario del nostro sistema solare. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature.

Il gigante di ghiaccio e la nana bianca. Il futuro del nostro sistema solare.
Il gigante di ghiaccio e la nana bianca. Il futuro del nostro sistema solare.

In direzione della Costellazione del Cancro, a circa 1500 anni luce dalla Terra, le singolari variazioni di luce di una nana bianca hanno attirato l’attenzione del Very Large Telescope dell’European Southern Observatory. Una stella diversa da tutte le altre il cui spettro luminoso ha presentato agli astronomi tracce di elementi chimici mai registrati prima d’ora. Boris Gänsicke, dell’Università di Warwick (UK), ha guidato un team di astronomi pubblicando su Nature quella che è stata la loro sensazionale scoperta, che potrebbe aprirci una finestra sul fato che attende anche il nostro sistema solare.

Un grattacapo che per settimane ha fatto riflettere ricercatori come Matthias Schreiber, astronomo dell’Università di Valparaiso e coautore dello studio condotto.

Fu subito chiaro per gli astronomi che in quel sistema stesse accadendo qualcosa di eccezionale ed aveva a che fare con un qualche tipo di residuo planetario. La stella WDJ0914+1914 è stata quindi analizzata in maniera dettagliata grazie allo spettrografo X-Shooter del VLT dell’Eso confermando le ipotesi dei ricercatori: una quantità inusuale di Idrogeno, Ossigeno e Zolfo spiraleggiava intorno alla nana bianca in un grande disco di accrescimento ed era il residuo di un Gigante Gassoso simile al pianeta Nettuno del nostro Sistema Solare.

Un po’ come Davide contro Golia una piccola nana bianca, calda cinque volte più del nostro sole, sta vaporizzando un gigante gassoso grande il doppio di lei; L’esopianeta in questione orbita attorno la stella alla distanza ravvicinatissima di 10 milioni di km (un quinto della distanza che separa il sole da Mercurio) compiendo un giro completo in soli 10 giorni. Distanza talmente ravvicinata da permettere alla piccola stella di spazzare via circa 3000 tonnellate di materiale al secondo.

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È stato stimato, grazie ai dati raccolti dal team di scienziati, che tra qualche miliardo di anni il nostro sole, dopo essersi trasformato in una gigante rossa ed aver inglobato Mercurio, Venere e probabilmente anche la Terra, diventerà a sua volta una piccola, ma molto calda, nana bianca circondata da giganti gassosi che in modo analogo creeranno un effetto simile a quello osservato.

Qualcosa però ha fatto sorgere un dubbio rilevante agli astronomi: WDJ0914+1914 nella sua fase di trasformazione in gigante rossa avrebbe dovuto già inglobare l’esopianeta ghiacciato facendolo scomparire, ma se si trova in un orbita così stretta attorno alla stella, dunque, durante questo periodo si sarebbe dovuto trovare ad una distanza molto maggiore ed è stata l’interazione gravitazionale dovuta alla violenta trasformazione in gigante rossa a farlo avvicinare molto velocemente ad essa. Ciò fa dedurre che in realtà c’è la possibilità che possano esserci altri pianeti sopravvissuti alla trasformazione che ancora non sono stati osservati.

Per la prima volta, ci spiega in conclusione Odette Toloza,sempre dall’Università di Warwick, riusciamo a misurare immense quantità di gas che ci danno un indizio fondamentale sull’atmosfera di un esopianeta, misurazioni che al giorno d’oggi hanno aperto una nuova finestra su quello che potrebbe essere il capitolo finale dei sistemi planetari simili a quello in cui viviamo.

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