Visita fiscale Inps 2020: sanzioni e orari di reperibilità, cosa cambia?

Pubblicato il 10 Dicembre 2019 alle 10:32 Autore: Daniele Sforza

Giunti quasi alla fine del 2019 è tempo di riepilogare come funziona la visita fiscale Inps 2020 e se ci sono novità su reperibilità e sanzioni.

Visita fiscale Inps 2020 cosa cambia
Visita fiscale Inps 2020: sanzioni e orari di reperibilità, cosa cambia?

La visita fiscale Inps cambierà nel 2020? Quali sono le principali novità in materia di fasce orarie di reperibilità e sanzioni? Come ormai è noto, se un lavoratore dipendente pubblico o privato si ammala, può assentarsi dal lavoro ricevendo comunque la retribuzione che gli spetta, come stabilito dal suo contratto di riferimento. Tuttavia il lavoratore deve svolgere alcuni adempimenti ben precisi e sapere che è soggetto a visita fiscale Inps, che può arrivare in determinati orari, anche nei giorni non lavorativi.

Visita fiscale Inps 2020: fasce orarie di reperibilità

Non ci sono grandi novità in materia di fasce orarie di reperibilità: i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato dovranno rispettare gli stessi orari dello scorso anno, che riassumiamo di seguito:

  • Lavoratori dipendenti privati: ore 10-12 e 17-19;
  • Lavoratori dipendenti pubblici: ore 9-13 e 15-18.

Si ricorda che, stando alla riforma della Pubblica Amministrazione, il medico fiscale può recarsi al domicilio indicato dal lavoratore anche più volte durante lo stesso giorno e inoltre nei giorni festivi, ma sempre nelle fasce orarie citate. Ciò per evitare che i dipendenti facciano i furbetti, visto lo spiacevole fenomeno delle assenze strategiche che determinano la comparsa di malattie sempre a ridosso di weekend e giorni festivi.

Le sanzioni nel 2020

Nessuna novità nemmeno per quanto riguarda le sanzioni. Nell’eventualità il medico fiscale dovesse arrivare al domicilio del dipendente e non lo trovasse, per il lavoratore scatterebbero le sanzioni. Il sistema sanzionatorio resta invariato, come anticipato: alla prima assenza il lavoratore subirà una decurtazione del 100% dell’indennità di malattia per i primi 10 giorni di assenza. A quel punto il medico rilascerà un verbale nel quale indicherà luogo e data della nuova visita, ma se il lavoratore risulterà assente anche a quest’ultima, il lavoratore subirà una riduzione del 50% per il restante periodo di malattia. Alla terza assenza, l’indennità viene definitivamente interrotta. Tra le possibili sanzioni nei confronti del lavoratore spicca anche il licenziamento per giusta causa, anche se non in tutti i casi. A tal proposito bisogna fare riferimento alla recente giurisprudenza e in particolare alla sentenza n. 24681/2016 della Corte di Cassazione.  

Il lavoratore può assentarsi durante le fasce di reperibilità solo al verificarsi di alcune circostanze straordinarie e di urgenza, a patto che tale allontanamento sia comunicato al datore di lavoro e sia opportunamente giustificato. Le cause di assenza possono ricondurre a cause di forza maggiore, nonché a situazioni che abbiano reso imprescindibile la sua presenza altrove, o ancora a visite e accertamenti specialistici che non possono verificarsi al di fuori degli orari di reperibilità fiscale.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →