Conto corrente 2020 e libretti non movimentati, cosa accade ai soldi?

Pubblicato il 30 Dicembre 2019 alle 11:50 Autore: Guglielmo Sano

Cosa si intende quando si parla di conto corrente o libretto non movimentato? Cosa si “rischia” tenendone uno aperto in base alla legge?

Salvadanaio
Conto corrente 2020 e libretti non movimentati, cosa accade ai soldi?

Cosa si intende quando si parla di conto corrente o libretto non movimentato? Cosa si “rischia” tenendone uno aperto?

Un conto corrente non movimentato è in sostanza un conto che viene mantenuto inattivo per un certo periodo di tempo, ossia un conto sul quale non vengono effettuati versamenti o dal quale non vengono emessi bonifici. In generale, un conto non movimentato è tale se non è utilizzato per compiere qualsivoglia tipo di operazione per un determinato lasso di tempo. Nello specifico, la legge stabilisce che si deve ritenere “dormiente” un conto, un libretto o qualunque altro deposito di denaro – con saldo superiore ai 100 euro – che non viene utilizzato nell’arco di 10 anni.

Cosa succede dopo 10 anni?

Se non si registrano movimenti o operazioni nell’arco di 10 anni, fatto salvo il limite minimo di 100 euro depositati, la normativa prevede che il conto o il libretto eccetera sia estinto: il denaro depositato confluirà in un apposito fondo. Tuttavia, prima di procedere all’estinzione del deposito, l’istituto di credito dovrà premurarsi di avvisare il correntista intestatario dello stesso tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

I costi del conto corrente “non movimentato”

Prevedendo l’estinzione di un conto non movimentato per tanto tempo si evita l’accumularsi di imposta di bollo e altri costi di gestione previsti dalla banca. Infatti, può capitare anche che un correntista dimentichi, nel vero senso della parola, di avere un conto tanto da ritrovarsi poi – dopo diversi anni – con un saldo passivo, cioè con un debito nei confronti dell’istituto bancario. A quel punto si può chiedere l’immediata chiusura del conto ma si dovrà comunque pagare il dovuto. Detto ciò, in base alle disposizioni contenute in una circolare dell’Abi risalente al 2005, le banche sono tenute a non addebitare costi di gestione (l’imposta di bollo continuerà a essere applicata) sui conti con saldo inferiore ai 258 euro non movimentati da più di un anno.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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