Bonus mobili 2020: requisiti, importo e a chi spetta. Come prenderlo

Pubblicato il 12 Febbraio 2020 alle 10:39 Autore: Daniele Sforza

Un riepilogo informativo sul bonus mobili 2020: a chi spetta il beneficio, quali sono i requisiti da possedere e a quanto ammonta l’importo.

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Bonus mobili 2020: requisiti, importo e a chi spetta. Come prenderlo

La nuova Legge di Bilancio ha prorogato il bonus mobili 2020, estendendo il beneficio anche agli acquisti effettuati nel 2020. La richiesta dell’agevolazione può essere fatta anche da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizio iniziato non prima del 1° gennaio 2019. Per quanto riguarda gli acquisti effettuati nel 2019, si può fruire della detrazione solo nel caso in cui l’intervento di ristrutturazione sia iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2018.

Requisiti e a chi spetta, i beneficiari

Il bonus mobili 2020 si ottiene indicando le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi PF). A chi spetta l’agevolazione? La detrazione spetta solo ed esclusivamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. L’Agenzia delle Entrate fornisce un esempio per capire meglio: se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.

Per ottenere la detrazione è condizione indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, usufruendo della relativa detrazione, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Inoltre la detrazione spetta anche nel caso in cui i beni acquistati siano destinati ad arredare un ambiente diverso dallo stesso immobile che è oggetto dell’intervento edilizio, oppure nell’eventualità in cui i mobili e i grandi elettrodomestici siano destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto è effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

In caso di intervento sulle parti condominiali, come ad esempio l’appartamento del portiere, i lavatoi o le guardiole, i condomini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solamente per i beni acquistati e finalizzati all’arredo di queste parti.

In conclusione, per ottenere il bonus mobili 2020 è indispensabile che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui è stato effettuato l’acquisto dei beni. Le spese di ristrutturazione, tuttavia, possono essere sostenute anche dopo quelle per l’arredo dell’immobile.

L’AdE precisa che a partire dal 1° gennaio 2018 è obbligatoria la trasmissione all’Enea degli acquisti di alcuni elettrodomestici per i quali è possibile fruire del bonus (quindi forni, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, frigoriferi e piani cottura elettrici). Pe ulteriori informazioni si rimanda alla pagina dedicata alle Ristrutturazioni Edilizie sul sito di Enea.

Bonus mobili 2020: importo detraibile

L’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione può essere di qualsiasi entità, ma la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, sempre a condizione che questa somma sia stata spesa per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione va poi ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. L’Ade ricorda che per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici effettuati nel 2019 e riferiti a lavori realizzati nel 2018, o iniziati nel 2018 e proseguiti nel 2019, la detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a 10.000 euro, al netto delle spese sostenute nel 2018 per le quali si è già fruito dell’agevolazione.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Questo vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio. Il contribuente potrà continuare a usufruire delle quote di detrazione non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus. Per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici effettuati nel 2019 e riferiti a lavori realizzati nel 2018, o iniziati nel 2018 e proseguiti nel 2019, la detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a 10.000 euro, al netto delle spese sostenute nel 2018 per le quali si è già fruito dell’agevolazione.

Al contempo, per gli acquisti effettuati nel 2019 ma riferiti a lavori realizzati nel 2019 o iniziati nel 2019 e poi proseguiti nel 2020, la detrazione si applica su un importo massimo di 10.000 euro, al netto delle spese sostenute nel 2019 per le quali si è fruito del bonus. La soglia dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprendente anche le pertinenze, oppure la parte comune dell’edificio che è oggetto di ristrutturazione.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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