Yaravirus Brasile: sintomi, contagio e cosa accade ai contagiati

Pubblicato il 14 Febbraio 2020 alle 14:27 Autore: Guglielmo Sano

Mentre l’attenzione mondiale è concentrata sul nuovo coronavirus, è stata diffusa la notizia della scoperta dello Yaravirus in Brasile

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Yaravirus Brasile: sintomi, contagio e cosa accade ai contagiati

Mentre l’attenzione mondiale è concentrata sul nuovo coronavirus, è stata diffusa la notizia della scoperta dello Yaravirus in Brasile: la maggior parte dei geni di quest’ultimo non sono noti agli scienziati.  

Yaravirus: la scoperta in Brasile

I ricercatori dell’Università francese di Aix-Marseille e quelli dell’Università brasiliana dello stato di Minas Gerais hanno individuato nelle amebe – dunque non rappresenta un pericolo per gli esseri umani – del lago di Pampulha, sito nella città di Belo Horizonte, un nuovo e a quanto sembra molto particolare virus. È stato ribattezzato Yaravirus in onore di Yara, letteralmente “madre delle acque”, una mitologica figura femminile assimilabile a una sirena che nelle leggende del Paese sudamericano attira i marinai sott’acqua.

Sequenziando il patrimonio genetico dello Yaravirus e poi passando in rassegna un database contenente più di 8.500 genomi, gli studiosi hanno notato che il 90% dei geni del virus non erano catalogati, cioè non erano mai stati individuati dalla comunità scientifica in precedenti studi. Addirittura, se ci si dovesse basare sugli attuali protocolli di individuazione, il nuovo virus non sarebbe nemmeno riconosciuto come agente virale riferiscono gli scienziati autori della scoperta nella loro prima pubblicazione in merito.

Ancora molto da apprendere sui virus

Non si è fatto attendere il commento di numerosi esperti sullo Yaravirus brasilensis. Questi hanno sottolineato come tale scoperta evidenzi il fatto che c’è ancora molto da conoscere a proposito di virus. Infatti, se i risultati dei primi studi sullo Yaravirus saranno confermati, quindi, nel caso in cui ci si trovi davvero davanti a un virus dai geni sconosciuti, agli scienziati toccherà esplorare un insieme di processi biochimici finora mai osservati né tantomeno descritti: “Yaravirus potrebbe essere il primo rappresentante di una nuova categoria di virus che infettano il genere Acanthamoeba al di fuori del gruppo dei grandi virus nucleo-citoplasmatici a DNA oppure, in uno scenario evolutivo alternativo, si potrebbe trattare di un virus di dimensioni estremamente ridotte all’interno di questo gruppo” scrivono gli autori della scoperta nel loro studio.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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