Conto corrente e cartelle esattoriali non pagate: prelievo forzoso in arrivo

Pubblicato il 24 Febbraio 2020 alle 12:00 Autore: Daniele Sforza

Cartelle esattoriali non pagate? Arriva il prelievo forzoso sul conto corrente: ecco quando succede, le modalità e le motivazioni.

Conto corrente e cartelle esattoriali non pagate
Conto corrente e cartelle esattoriali non pagate: prelievo forzoso in arrivo

Cartelle esattoriali non pagate? Nessun problema, stavolta l’Agenzia delle Entrate fa sul serio e può operare con il prelievo forzoso direttamente sul conto corrente degli evasori fiscali, sempre dopo l’espletamento della regolare procedura (soprattutto in materia di tempistiche) e dopo aver verificato la giacenza media annua del conto.

Prelievo forzoso su conto corrente: quando e perché

Equitalia non c’è più: al suo posto l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. E per i contribuenti che non hanno pagato le cartelle esattoriali può non essere una buona notizia. Perché a differenza di Equitalia, l’Agenzia delle Entrate ha accesso alla banca dati dei conti correnti e può dunque verificare nell’immediato la giacenza media annua di un contribuente che non ha rispettato il pagamento delle cartelle esattoriali regolarmente pattuite. Non ci sarà neppure il bisogno di attendere l’autorizzazione di un giudice, che fino a poco tempo fa aveva il compito di considerare legittimo o illecito il prelievo forzoso stesso nei casi di eventuale pignoramento.

Equitalia non poteva avere accesso ai conti correnti dei contribuenti, l’AdE invece sì e così potrà verificare le movimentazioni sui conti dei cittadini, soprattutto quelli che hanno stipulato un accordo per regolarizzare la propria posizione fiscale.

Pignoramento C/C: va rispettata la procedura

Questo rappresenta un vero e proprio cambiamento tra i più importanti degli ultimi anni, in quanto velocizza la procedura del pignoramento, eliminando l’intercessione del soggetto terzo, il giudice che deve provvedere all’autorizzazione. Attenzione, però, perché il fisco deve comunque seguire la regolare procedura prima di dare il via al prelievo forzoso.

Via il giudice quindi, ma prima di operare il prelievo forzoso bisognerà inviare i consueti avvisi e solleciti di pagamento al contribuente: quest’ultimo avrà poi 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione e saldare il debito a rate o in un’unica soluzione. Se ciò non viene fatto in questi due mesi, allora l’Agenzia delle Entrate potrà procedere con il pignoramento e quindi il prelievo forzoso sul conto corrente, una volta fatti i dovuti accertamenti sullo stesso, in materia di giacenza e saldo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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