Dove si fanno più tamponi la letalità è inferiore, i dati

Pubblicato il 25 Marzo 2020 alle 18:19 Autore: Gianni Balduzzi

C’è una relazione tra il rapporto tra tamponi e contagiati e la letalità. Dove si fanno più tamponi in proporzione ai casi si muore meno

TAMPONI
Dove si fanno più tamponi la letalità è inferiore, i dati

Tra i protagonisti delle polemiche che imperversano intorno all’epidemia di coronavirus vi è quella sui tamponi. Se ne fanno troppo pochi, non si riesce a trovare il modo di aumentarli, a causa dei laboratori e del personale limitati. L’appello da più parti è di fare “come in Corea del Sud”, anche se ormai l’abbiamo quasi raggiunta quanto a test effettuati, quasi 300 mila.

Il punto è che il virus è così diffuso e i positivi reali probabilmente nell’ordine delle diverse centinaia di migliaia, e anche questi 300 mila non paiono abbastanza.

Eppure riuscire a fare più tamponi potrebbe dissolvere alcuni dei misteri inquietanti che girano intorno all’epidemia in Italia. Come l’elevatissima letalità in Lombardia, che ormai ha raggiunto la percentuale folle del 13,6%, in contrasto con il 3,6% del Veneto o il 2,4% della Sicilia. È evidente che non c’è un ceppo più pericoloso in Lombardia che in Veneto, nè significative differenze nell’efficienza della sanità.

Quello che ormai tutti ammettono è che nella regione più grande il numero reale di contagiati è molto più ampio, e se i morti fossero conteggiati su questo numero la letalità sarebbe minore, più simile a quella dell’Hubei e del Veneto appunto.

In Lombardia il 40% dei tamponi è positivo, in Calabria e Veneto meno del 10%

C’è una relazione piuttosto netta tra il numero di tamponi fatti, e la percentuale di tamponi trovata positiva, e la letalità.

È visibile nella nostra infografica dove è possibile scegliere il giorno di riferimento. In Lombardia ben il 40% dei test ha avuto complessivamente un esito positivo. Vuol dire che se ne fanno pochi. Quasi 80 mila in totale finora, ma probabilmente troppo pochi rispetto al numero reale di contagiati. E dove, come in Lombardia o in Liguria o nelle Marche, vi sono più malati per tampone c’è anche letalità maggiore.

Proprio per la sottovalutazione dei numeri reali. In Veneto la percentuale di tamponi positivi è del 9%, in Calabria del 7,1%, nel Lazio del 9,4%. E

E proprio qui la letalità è inferiore al 5%, solo del 2,4% in Sicilia.

Aumentare il numero di tamponi non sarà facile, ma forse è l’unico modo non solo per dare una informazione statistica più accurata e forse tranquillizzante alla popolazione, ma anche per poter controllare meglio, tracciandolo, il contagio.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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