Ballarò minuto per minuto 08/05/2012 [dirett

Pubblicato il 8 Maggio 2012 alle 20:39 Autore: Livio Ricciardelli

Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova ed entusiasmante puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!

Hanno votato Francia e Grecia e, sia pure parzialmente e localmente, hanno votato anche gli italiani. Sembra cambiare tutto ma i vincoli europei rimangono e, chiunque vinca, il 18 giugno arriva l’IMU.

Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, Anna Maria Bernini del PdL, il sindaco di Torino Piero Fassino, il leader di SeL Nichi Vendola, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il direttore della Stampa Mario Calabresi, l’editorialista del Corriere della sera Gianantonio Stella.

Come sempre, attesa per la copertina satirica di Maurizio Crozza e per i dati del presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

 

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21.06 Inizia la puntata! Subito Floris presenta gli ospiti, intervallando la presentazione con domande specifiche. In primis all’ex ministro delle politiche comunitarie Anna Maria Bernini. Vivi ringraziamenti a Quadrio Curzio. Pubblicità. Poi Crozza.

21.15 Parte Maurizio Crozza! Il PdL segue le direttive del capo. Sempre. Quando Silvio va da Putin il partito va a p….. La più grande novità politica dalla discesa in campo di Berlusconi: l’estinzione. Continua lo sketch con Alfano collegato con Berlusconi come Ambra Angiolini con Gianni Boncompagni.

21.20 Ignazio La Russa, se uno ci pensa bene, ha segnalato che il PdL doveva candidare i candidati di Grillo. La Tanzania resta una zona a subcultura verde nonostante il tracollo leghista. Grillo, da buon genovese, si lamenta coi suoi candidati “spendaccioni” (300 euro).  Segue analisi a comparata con la situazione francese: dall’Ena alle canzoni sulle navi. Bersani ha confuso Hollande con Vendola (VendHollande).

21.25 Bondi gioca ai Taglialat. E Fassino se si mente gli orecchini gli si sposta il baricentro. Segue servizio di Poggi sulle elezioni. Il tutto inizia con un concerto della banda della marina militare a Piazza Montecitorio e una visita domenicale al palazzo. Interviste a Grillo, parlamentari a Piazza del Parlamento e prime pagine dei giornali.

21.30 Giarda esce dalla Camera, vede Poggi e rientra dentro. Balduzzi ama la buona politica. Amato tiene un corso di semiologia. Si torna in studio. Stella segnala come molti giovani siano entranti nella amministrazioni locali grazie a questa tornata amministrativa. Non ha senso definire antipolitico il risultato ottimo di Grillo.

21.35 Vendola è stupito. Perché al crollo del centrodestra non equivale il rilancio del centrosinistra. Non c’è vittoria politica, ma solo elettorale della sinistra. Non si percepisce la fisionomia di un’alternativa per l’Italia. Ecco perchè Grillo trae consenso dalla destra e anche dalla sinistra. La sinistra è una stanca coalizione che gestisce il potere e non quella del mutamento nazionale. Da Genova in collegamento il candidato grillino Paolo Putti.

21.37 Anna Maria Bernini sostiene che il PdL non si è in realtà estinto. Ma sta subendo solo una trasformazione politica. Si sta pagando un prezzo a causa dell’astensione e della frammentazione delle liste. La Russa docet. La costituzionalista del resto sostiene che questo test è parziale e che nel resto del mondo la perdita della poltrona pare un’abitudine.

21.40 Parte un sondaggi di Pagnoncelli: per il 25% degli intervistati le elezioni le ha vinto Grillo. Per il 24% ha vinto l’astensione. Per il 41% a livello nazionale non ci sono effetti. Sopratutto nella selezione del futuro premier. Partiti: Pd: 26.5%, Pdl 19.5%, Movimento 5 Stelle 15.1%, Idv 8.6%, Sel 7.7%, Lega Nord al 5.2%. 44.4% è indeciso o si asterrebbe.

21.45 Interviene Putti: tutti i leader sostengono di aver vinto. Ma con 36.000 preferenze e il rischio di andare al ballottaggio non viene il dubbio sui motivi del successo grillino?  Vendola infatti interviene sostenendo che su Grillo non occorre puzza sotto al naso. Ma rispetto e attenzione. Del resto il candidato a sindaco di Parma del Movimento Cinque Stelle nemmeno ha il cellulare di Grillo…

21.50 Per Fassino in tutti i paese emergono fenomeno analoghi: del resto in Germania il Partito dei Pirati è la terza forza politica per numero di consensi nei sondaggi. Per non parlare di altri spiriti parzialmente analoghi, come quelli neo-lepenisti in Francia. Quando l’antagonismo non si riconosce più in alcuni contenitori, ne nascono altri. Dalla Lega Nord a Grillo. L’Emilia Romagna ne è un esempio.

21.55 Discorsi vaghi sull’antipolitica. Prima della pubblicità.

22.05 Servizio di Marzia Maglio dimenticabile. Segue Mario Calabresi che elogia il civismo dei candidati grillini. Per esempio quello di Sarecco era uno dei ragazzi del coro della parroccia ed è stato votato dagli anziani del villaggio. Floris ricorda pure il suo nome e fa il secchione. Ora tocca al rappresentante del governo Mario Catania.

22.15 Le frasi di Catania non convincono Vendola. “Avevamo dato credito al governo. Avremo aspettato sue misure giuste ed eque. Non si è  visto nullo di tutto ciò”. Più chiaro di così.

22.22 Piero Fassino e Anna Maria Bernini battibeccano. Il sindaco di Torino vuole fare un ragionamento politico e non propaganda. Perchè quella spetta ai candidati. Contano le scelte all’interesse del paese. Prima i contenuti poi le alleanze. “Chiaro”?

22.30 La Bernini incomincia ad avere da ridire sulla modalità di conduzione di Giovanni Floris. In ogni caso la solitudine del PdL è una conseguenza della scelta coerente del sostegno a Monti. L’uscita della Grecia dall’euro rischia di avere un effetto domino. Critica a Sarkozy. Basta con queste chiacchiere bilaterali. Ma perchè Berlusconi non si fece sentir in sede europea?

22.40 Parte un servizio sulla spendig rewiew. Arrivano le prime segnalazioni al governo sui potenziali sprechi da tagliare. Un dirigente scolastico più che i tagli alla spesa vorrebbe del buon senso. Viaggio nelle inefficienze della nostra pubblica amministrazione.

22.50 Quadrio Curzio ricomincia a parlare di Grecia evidenziando come gran parte dei problemi sono dovuti alle politiche d’austerità, maggioritarie in questa fase. Occorre potenziare fiscal compact. Ma ancora di pi la Banca Europea per gli Investimenti. Proposta hollandiana. Ma ora pubblicità.

23.00 Ricomincia il programma e Floris annuncia un altro tour nei sentieri del risentimento politico. Parte infatti un servizio di Andrea Scazzola sui dipendenti comunali della città di Palermo. Il tutto con la colonna sonora morriconiana de “La Classe Operaia va in Paradiso” di Elio Petri (1971).

23.08 Il programma continua in maniera mesta, con l’aggravante che i sondaggi di Pagnoncelli, cioè la parte più bella del programma, ormai non già stati dati da un pezzo. Fassino parla di massimi sistemi. Sembra quasi essere tornato segretario nazionale dei Ds…

23.17 La Bernini impertterrita ha ancora da ridere sulla conduzione. Ma ormai è quasi finito tutto. E Floris evita alla grande futuribili lamentole per potenziali sfori da parte dei colleghi della rete.

E parte il suo “alè”.

Anche questa puntata è terminata. Dopotutto, domani è un altro giorno.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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