Come avere la residenza: requisiti, quando spetta e dove richiederla

Pubblicato il 7 Aprile 2020 alle 14:30 Autore: Claudio Garau

Residenza e requisiti per ottenerla: qual è il dettato della legge in materia e quali condizioni vanno rispettate. A chi richiederla?

Come avere la residenza requisiti, quando spetta e dove richiederla
Come avere la residenza: requisiti, quando spetta e dove richiederla

Cambiare residenza è un’operazione comune. Ma al di là delle considerazioni di fatto che portano una persona a voler cambiare residenza (un nuovo lavoro, motivi di studio ecc.), ci sono regole giuridiche da rispettare che, seppur semplici, vanno comunque osservate con attenzione dall’interessato. Ecco allora di seguito quelli che sono i passi da compiere per effettuare il cambio residenza e come non sbagliare.

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Residenza: il fondamento nell’art. 43 Codice Civile

Giuridicamente parlando, la residenza è il luogo in cui una persona vive stabilmente e continuativamente durante l’anno: è insomma il posto in cui si ha la propria dimora abituale. Non bisogna confondere il concetto di residenza con quello di domicilio, ovvero il luogo che è centro principale dei propri affari ed interessi (qui nel dettaglio la differenza citata). Primaria fonte normativa di riferimento è l’art. 43 del Codice Civile, che definisce appunto i due concetti appena menzionati.

È chiaro che per la legge un trasferimento a tempo determinato da un luogo ad un altro, non ha rilievo giuridico. Così se una persona deve spostarsi per qualche settimana a causa di una trasferta di lavoro, oppure intende passare una decina di giorni in villeggiatura, non sarà costretta – come ben noto – a mutare la residenza. Ciò che la legge vuole, invece è che sia “ufficializzato” e formalizzato in modo scritto, il mutamento del luogo abituale di residenza. Così, se una persona compra una nuova casa, la arreda e va a viverci con tutta la sua famiglia, abbandonando di fatto quella vecchia, dovrà rispettare gli step del cambio di residenza. Di seguito ecco quali sono.

Quali passaggi seguire per cambiarla?

Ovviamente, il cambio di residenza è subordinato alla scelta del nuovo e diverso luogo in cui andare a vivere continuativamente. Per fare ciò e rispettare le prescrizioni normative, non basta la mera scelta di volontà: sono necessari cioè degli step burocratici, che formalizzano la novità agli occhi della legge. Pertanto l’interessato o gli interessati dovranno anzitutto aver un titolo che attesti il legame con l’abitazione in cui si vuole indicare la nuova residenza (ad esempio un contratto di affitto se affittuari, o un documento che certifichi la proprietà se proprietari dell’abitazione); inoltre, deve trattarsi di una casa in cui sono presenti tutte le utenze ed allacci utili ad una permanenza agevole. E non va dimenticato che la casa deve rispettare tutte le normative di edilizia e deve essere accatastata, ovvero identificata ed iscritta nella banca dati dell’Agenzia del Territorio, in modo da conferirle la esatta rendita catastale.

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Concludendo, l’interessato dovrà andare all’Ufficio Anagrafe del Comune di nuova residenza per formalizzare la richiesta di cambio residenza: dovrà però farlo se sussistono tutte le condizioni citate, dato che solo così potrà essere ultimata la pratica collegata. Dovrà inoltre munirsi di una copia di un valido documento di identità e del codice fiscale, che vanno consegnati all’addetto in Comune. È possibile che il Comune, prima di dare l’ok all’istanza, decida di far effettuare dei controlli (presso la dimora segnalata nella domanda di nuova residenza), da parte della Polizia municipale, con i quali accertare se davvero l’interessato ha dichiarato il vero e se i dati perciò corrispondono alla realtà.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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