Picco coronavirus arrivato in anticipo: lo studio sui dati ufficiali ed il confronto

Pubblicato il 8 Aprile 2020 alle 11:52 Autore: Giuseppe Spadaro

Picco coronavirus: due fisici hanno analizzato i dati ufficiali confrontando gli stessi con i dati Istat sulla mortalità. l’esito dello studio.

Coronavirus
Picco coronavirus arrivato in anticipo: lo studio sui dati ufficiali ed il confronto

Forse il picco coronavirus è stato superato. In attesa che scatti la fase 2 si analizza quanto successo sinora. Secondo lo studio di Daniele del Re, docente di fisica all’Università La Sapienza, e di Paolo Meridiani, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare pubblicato sul blog scientifico medium.com il picco dei contagi sarebbe arrivato prima di quanto rilevato dai dati ufficiali.

Picco coronavirus arrivato in anticipo, analizzati dati Istat su mortalità

Innanzitutto nell’intervista, pubblicata dal Corriere, i due autori dello studio spiegano come mai da fisici abbiano deciso di dedicarsi alla ricerca in questione sui dati epidemiologici. “Tutto nasce dalla nostra curiosità scientifica di capire la fase delicata del contagio. L’approccio con cui conduciamo le ricerche delle particelle in fisica richiede competenze di statistica che possono essere applicate agli studi demografici. Contiamo le particelle elementari, il metodo è simile. Abbiamo solo fatto una constatazione e tirato le somme”.

Gli autori dello studio hanno analizzato i dati della Protezione Civile. “Ci ha colpiti il fatto che le fonti ufficiali continuassero a ritenere il rallentamento del contagio inferiore alle attese. Avevamo curiosità di capire quali potessero essere le cause del lento calo. Siamo allora andati a vedere i dati Istat sulla mortalità da inizio anno 2020 fino al 21 marzo, quelli fino ad oggi disponibili, riguardanti 1084 comuni, molti dei quali al Nord, pari al 20% della popolazione italiana. Le morti giornaliere sono state confrontate con gli anni precedenti. Dalle tabelle emerge un eccesso di decessi da ascrivere al Covid-19”.

Per autori dello studio “nella prima fase sottostimato numero delle vittime”

Alla luce della ricerca e secondo quanto dichiarano i fisici “la curva tracciata in base ai dati Istat mostra una discrepanza rispetto a quella della Protezione civile. Si impenna prima e questo andamento è particolarmente sensibile nelle settimane di marzo, finché è stato possibile analizzarlo”.

Daniele del Re e Paolo Meridiani, nel loro studio, prevedono che “più avanti si va, più le due curve cominceranno ad avvicinarsi in quanto nel frattempo i dati della Protezione civile saranno diventati più puntuali. Dopo un iniziale ritardo, i decessi ufficiali sembrano crescere in maniera più rapida a causa di un aumento dei tamponi per le diagnosi. Almeno in una prima fase dell’epidemia il numero delle vittime del Covid 19 sembra notevolmente sottostimato, da 2 a 10 volte a seconda delle Regioni”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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