Nuova autocertificazione coronavirus 4 maggio 2020: cosa cambia

Pubblicato il 27 Aprile 2020 alle 09:42 Autore: Daniele Sforza

Nuova autocertificazione in arrivo, con delle opzioni aggiuntive: ecco quali novità dovremo aspettarci dal nuovo documento a partire dal 4 maggio 2020.

Nuova certificazione coronavirus 4 maggio 2020
Nuova autocertificazione coronavirus 4 maggio 2020: cosa cambia

A partire dal 4 maggio in Italia si svilupperà la fase 2 e alcune limitazioni agli spostamenti saranno allentate. Proprio per questo motivo ci sarà la necessità di una nuova autocertificazione, aggiornata per l’appunto alla fase 2, in cui siano aggiunte opzioni supplementari che riguardano in particolare quello che torna a essere permesso, come ad esempio le visite ai congiunti o jogging all’aria aperta anche lontani da casa.

Nuova autocertificazione coronavirus dal 4 maggio 2020: cosa legittima

Potrebbero quindi spuntare nuove opzioni sull’autocertificazione da avere in caso di spostamenti. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato agli italiani che a partire dal 4 maggio ci saranno importanti novità, come ad esempio la possibilità di tornare a visitare i propri parenti, ma senza fare ritrovi familiari, rispettando la distanza di sicurezza, che deve essere di almeno 1 metro, e indossando obbligatoriamente la mascherina. Si ricorda però che i nonni non potranno ancora riabbracciare i nipotini.

Oltre alle comprovate esigenze lavorative, ragioni di necessità e motivi di salute, spunta dunque anche la possibilità di fare visita ai propri congiunti, così come quella di fare attività fisica all’aperto, non per forza nei pressi del proprio domicilio. Si potrà tornare a fare sport in solitaria, mantenendo la distanza di sicurezza di 2 metri (se l’allenamento è impegnativo) o di 1 metro.

Inoltre si riapre alle cerimonie funebri, ma con una presenza di massimo 15 persone.

Nuova autocertificazione coronavirus fase 2: cosa cambia

Sono queste le principali novità della fase 2, considerando anche che non sarà possibile spostarsi da una Regione all’altra con mezzi pubblici e privati (a meno che non vi siano comprovate esigenze lavorative, ragioni di necessità o motivi salute) e che sarà consentito il ritorno a casa delle persone che attualmente risiedono in un’altra Regione (e si lavora anche per gli italiani all’estero).

Altro aspetto importante da sottolineare è il divieto di muoversi a chi presenta sintomi da infezione respiratoria e febbre sopra i 37,5 gradi: i soggetti che dovessero manifestare tale sintomatologia dovranno restare a casa e limitare al massimo i contatti sociali, avvertendo immediatamente il proprio medico di base.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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