Coronavirus ultime notizie: anticorpi entro 19 giorni, lo studio

Pubblicato il 30 Aprile 2020 alle 20:50 Autore: Giuseppe Spadaro

Uno studio pubblicato su Nature Medicine segnala risposte anticorpali acute nel 100% dei casi su 285 pazienti presi in considerazione.

Coronavirus
Coronavirus ultime notizie: anticorpi entro 19 giorni, lo studio

Il tema coronavirus, insieme alla parte relativa ai dati, continua a dominare la scena pubblica mondiale anche per quel che concerne studi e previsioni su quello che potrà essere l’andamento futuro (qui un nostro articolo con l’allarme lanciato da alcuni ricercatori cinesi).

Coronavirus, anticorpi entro 19 giorni dai primi sintomi

Le ultime novità arrivano da uno studio pubblicato su Nature Medicine lo scorso 29 aprile secondo cui le persone entrate in contatto col virus sviluppano gli anticorpi in un tempo inferiore alle tre settimane. “Segnaliamo – riferiscono gli autori dello studio – risposte anticorpali acute a SARS-CoV-2 in 285 pazienti con COVID-19. Entro 19 giorni dall’esordio dei sintomi, il 100% dei pazienti è risultato positivo all’immunoglobulina G (IgG) antivirale. La sieroconversione per IgG e IgM si è verificata contemporaneamente o in sequenza. Entrambi i titoli di IgG e IgM hanno raggiunto il plateau entro 6 giorni dalla sieroconversione. I test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti con risultati RT-PCR negativi e per l’identificazione di infezioni asintomatiche”.

Le parole del prof. Rezza: buona notizia in prospettiva vaccino

Coronavirus – La prima rilevazione è certamente positiva ma non è sufficiente. Perché se è vero che il 100% dei pazienti trattati ha sviluppato gli anticorpi che risultano essere la “memoria” del nostro corpo all’infezione (IgG) e anche quelli che indicano la primissima risposta all’attacco del virus (IgM) bisognerà successivamente sapere se gli anticorpi sviluppati proteggono dal virus. E per quanto tempo. L’immunità è infatti un meccanismo molto complesso rispetto al quale c’è ancora molto da approfondire nel caso del coronavirus. Nell’articolo del Corriere della Sera vengono riferite le parole del direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss Gianni Rezza. “Lo studio di oggi è importante, perché ci dice che chi ha avuto infezione sviluppa gli anticorpi, cosa che qualcuno metteva in dubbio per via delle recidive. Ora però dobbiamo essere sicuri che siano protettivi, e a lungo termine. La notizia comunque è buona, anche in prospettiva vaccino”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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