Orario di lavoro: riduzione con stesso stipendio al vaglio. Il piano

Pubblicato il 6 Maggio 2020 alle 19:54 Autore: Giuseppe Spadaro

Una riduzione dell’orario di lavoro e più tempo da dedicare alla formazione dei lavoratori. L’idea del ministro Catalfo ed il fondo nel prossimo decreto.

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Orario di lavoro: riduzione con stesso stipendio al vaglio. Il piano

Orario di lavoro: Cosa accadrà nei prossimi mesi sul fronte economico in Italia e nel mondo? Impossibile pronosticare con certezza quali sviluppi avrà la crisi conseguente al coronavirus. Intanto c’è attesa per la pubblicazione da parte del governo del prossimo decreto contenente le misure economiche e di sostegno alle imprese.

Orario di lavoro e formazione, il piano del ministro

Nella giornata di martedì 5 maggio 2020 è stata il ministro del lavoro Nunzia Catalfo ad anticipare una delle misure che saranno adottate. Queste le parole del ministro: “Oggi ho partecipato ad una videoconferenza informale dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’Unione Europea dedicata alle iniziative per far fronte all’impatto dell’emergenza Covid-19 sul mondo del lavoro. L’occasione mi ha permesso di rappresentare i primi risultati delle misure adottate in Italia dal mio Ministero a favore dei lavoratori, dipendenti e autonomi, che per via della sospensione di molte attività economiche si sono ritrovati nelle condizioni di non poter lavorare, e di anticipare alcuni dei provvedimenti che entreranno nel nuovo decreto che sarà approvato nei prossimi giorni. Oltre alla conferma e al rafforzamento delle misure già in vigore, ci sarà anche un reddito di emergenza per tutti colori i quali vivono in condizioni di estrema difficoltà. Nel corso della riunione, ho poi anticipato ai miei colleghi una nuova misura di politica attiva, che permetterà ai lavoratori dipendenti di settori colpiti dalla crisi di potenziare le rispettive competenze partecipando a corsi di formazione durante l’orario di lavoro”.

Nessuna riduzione dei salari

Più di preciso e secondo quanto affermato da fonti del governo, temporaneamente i contratti collettivi aziendali e territoriali potranno prevedere una rimodulazione, quindi una riduzione, dell’orario di lavoro. I contratti, stipulati con le organizzazioni sindacali più rappresentative, possono convertire quota parte delle ore in percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo presso il ministero. Voci fondate parlano di un fondo da 230 milioni di euro. Non è prevista, per i lavoratori, una riduzione dei salari.

Le reazioni

Orario di lavoro – Il quotidiano economico Il Sole 24 Ore riferisce la reazione del mondo delle imprese che boccia l’idea del ministro del Lavoro. “Le imprese – sono le parole vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe – leggono la proposta Catalfo come una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, con oneri posti a carico della fiscalità generale. Il rischio è che si faccia la festa dei formatori, più che aiutare concretamente i lavoratori, a spese dei contribuenti. Gli strumenti già esistono. Si dimentica che già oggi, anche per i cassintegrati che hanno una riduzione dell’attività lavorativa, ci sono i fondi interprofessionali che svolgono attività di formazione”.

Da parte dei sindacati c’è un atteggiamento di maggiore apertura rispetto alla proposta del ministro. Repubblica rilancia i commenti di Tonia Scacchetti della Cgil: “Bisogna ragionare su misure di riduzione dell’orario di lavoro con garanzia di reddito” e di Luigi Sbarra della Cisl: “Va assicurata una buona flessibilità negoziata su turni e organizzazione del lavoro”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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