Influenza maggio 2020: mortalità maggiore del coronavirus? Lo studio

Pubblicato il 8 Maggio 2020 alle 11:10 Autore: Daniele Sforza

Influenza maggio 2020: una nuova ricerca giapponese svela che il tasso di mortalità del coronavirus potrebbe essere molto basso. Ecco perché.

Influenza maggio 2020 mortalità maggiore coronavirus
Influenza maggio 2020: mortalità maggiore del coronavirus? Lo studio

Influenza maggio 2020: con la fine dell’epidemia influenzale, a cui si è sovrapposta la terribile pandemia di Coronavirus, ora si moltiplicano voci e ricerche che rilasciano informazioni importanti e contraddittorie con quelle che abbiamo sentito fino a oggi (e che sentiremo domani). L’ultimo studio (che tuttavia non è stato ancora sottoposto a peer-review) arriva dal Giappone e rivela che in realtà il tasso di letalità del Covid-19 è molto più basso di quanto si pensi.

Influenza maggio 2020: dati letalità coronavirus, la ricerca giapponese

Non è una grande novità: i numeri della Protezione Civile diffusi ogni pomeriggio sono da prendere con molta cautela, perché il numero dei positivi è sottostimato, così come il numero dei morti, e altrettanto il numero dei guariti. A fronte di un numero di casi positivi totali ben più alto in Italia (ma servono conferme scientifiche) il tasso di letalità dovrebbe abbassarsi notevolmente, anche contando più morti di quanti ce ne siano stati. Almeno in Giappone è andata così, sebbene abbiamo visto come il virus si sia comportato in modo diverso in certi Paesi rispetto ad altri.

La ricerca proviene dal City Medical Center Hospitale di Kobe, una città giapponese che conta circa 1,5 milioni di abitanti e che è meta di turismo internazionale. Il team dell’ospedale è riuscito a effettuare un test del sangue su un campione di 1.000 persone entrate in ospedale non per coronavirus. Stando a quanto riporta Nhk-World Japan, i risultati emersi dalle analisi hanno rivelato che solo 33 persone su 1.000 (il 3,3%) che hanno frequentato gli ambulatori tra marzo e inizio aprile avevano tracce di anticorpi del Covid-19. Su un 1,5 milione di abitanti, l’infezione potrebbe aver colpito 50 mila abitanti (in proiezione).

Il team di ricerca invita comunque alla cautela

Anche il direttore dell’ospedale, Kihara Yasuki, ha avanzato l’ipotesi che ci sono stati diversi soggetti che hanno contratto il Covid-19 senza però mostrare sintomi, e ora sono portatori di anticorpi. Considerando dunque tutte quelle persone che hanno avuto il coronavirus ma non hanno fatto l’analisi che lo certificasse, il tasso di mortalità di questo coronavirus potrebbe ridursi drasticamente, arrivando perfino allo 0,01%, ovvero 1 vittima ogni 10 mila persone malate. Questo risultato equivarrebbe a dire che il Covid-19 sarebbe meno letale di una normale influenza.

Uno studio che fornisce un risultato importante, ma che va preso con prudenza e lo stesso team di ricerca nipponico invita alla cautela. Oltre a prendere in considerazione l’accuratezza dei test e il campione che, seppur numericamente significativo, risulta geograficamente limitato, va analizzato anche come si è sviluppata la pandemia non solo nei diversi Paesi, ma anche nei diversi periodi temporali. Insomma, andranno effettuati altri nuovi studi, non solo giapponesi, per dare maggiore veridicità al dato emerso.

L’articolo è stato aggiornato per specificare che lo studio non è stato ancora sottoposto a peer-review.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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