Spostamenti tra regioni a giugno: quando si potrà andare in vacanza

Pubblicato il 13 Maggio 2020 alle 12:51 Autore: Guglielmo Sano

In vista delle vacanze estive, il governo studia la possibilità di consentire gli spostamenti tra regioni già a partire da giugno

Spiaggia
Spostamenti tra regioni a giugno: quando si potrà andare in vacanza

In vista delle vacanze estive, che il Presidente il Consiglio a più riprese assicurato non essere a rischio contingentamento, il governo studia la possibilità di consentire gli spostamenti tra regioni già a partire da giugno.

Spostamenti tra regioni: ipotesi giugno

Il dibattito interno all’esecutivo continua ma la sensazione è che, dal 18 maggio in poi, saranno consentiti gli spostamenti tra regioni, oltre che per necessità particolarmente urgenti, anche per fare visita ai propri congiunti, sulla scorta di quanto già previsto per gli spostamenti interni al comune di residenza. Tuttavia, si sta facendo largo l’ipotesi di allentare ulteriormente le restrizioni tuttora previste per evitare una seconda ondata di contagi alla data del primo giugno.

Le parole di Sileri, Boccia frena

Detto ciò, ci sono molti fattori da valutare: innanzitutto, l’esecutivo preme per avere una panoramica chiara – e in qualche modo certificata dalle autorità sanitarie – della situazione epidemiologica per ogni singola regione prima di decidere. Dunque, un’indicazione ufficiale sulla possibilità di effettuare gli spostamenti tra regioni sembra destinata ad arrivare non prima del 25 maggio, molto probabilmente, anche se alcuni membri del governo già si sono sbilanciati e hanno assicurato che si potranno oltrepassare i confini della propria regione di residenza, appunto, a partire dal primo giugno. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri è tra questi: non solo ci sarà maggiore liberta dal 18 maggio, ha detto in un’intervista rilasciata a Radio Capital, riferendosi alle visite ai congiunti, ma dal primo giugno sarà possibile spostarsi tra una regione e l’altra, si potrà anche uscire dalla Lombardia, ha concluso sempre Sileri. Tra chi “frena” invece si può annoverare il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.

I nodi da sciogliere

D’altra parte, come si rilevava anche prima, restano ancora molteplici i nodi da sciogliere: per esempio, il governo potrebbe prevedere la riapertura dei confini solo tra quelle regioni che dimostrano di avere l’andamento dei contagi pienamente sotto controllo, oppure, l’iniziativa potrebbe essere affidata alle regioni stesse, quindi, lasciare ai Governatori la scelta su come e quando riaprire i confini di propria competenza. Difficile, infatti, che riapra tutto e subito anche per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni: molti sono preoccupati dall’afflusso verso le località turistiche proveniente dai territori più esposti al contagio, in questo senso, la deadline del primo giugno non darebbe modo a strutture e stabilimenti di adeguarsi alle norme di sicurezza.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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