Nuovo decreto 18 Maggio: ecco le novità emerse dal Consiglio dei ministri

Pubblicato il 16 Maggio 2020 alle 22:03 Autore: Eugenio Galioto

Nuovo decreto 18 Maggio: ecco le novità riguardanti le riaperture delle attività, le autocertificazioni e gli spostamenti. E’ scontro tra governo e Regioni.

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Nuovo decreto 18 Maggio: ecco le novità attese dal Consiglio dei ministri

E’ ripreso in tarda serata l’attesissimo Consiglio dei ministri, il secondo nell’arco di due giorni dopo quello sul decreto “Rilancio”, che ha stabilito, con un nuovo decreto, le riaperture previste a partire dal 18 Maggio e cosa potremo o non potremo fare.

Nuovo decreto 18 Maggio: distanziamento sociale, autocertificazioni e congiunti/amici

Dal nuovo decreto 18 Maggio apprendiamo che resta la regola del distanziamento sociale di 1 metro tra le persone e di 2 metri in casi particolari come spiagge, bar, ristoranti e parrucchieri.

L’obbligo della mascherina resta nei luoghi chiusi, per entrare nei negozi e nell’impossibilità di mantenere le distanze, ma non dovrebbe valere per quanto riguarda le attività all’aperto, purché siano rispettate le distanze tra le persone.

Confermato, ovviamente, il divieto di assembramento, mentre per quanto riguarda le autocertificazioni, potremmo farne a meno se ci spostiamo all’interno della propria Regione di residenza. Qualora invece dovessimo spostarci da una regione all’altra, resta valido l’obbligo di dichiarare di muoversi per motivi di lavoro o di salute, comunque in casi di assoluta e comprovata necessità. Sciolta la questione sulle seconda casa: si potrà raggiungere, purché nella stessa regione di residenza. Resta immutato il divieto di raggiungere, fatti salvi casi di comprovata necessità, la seconda casa al di fuori della propria Regione.

L’annosa questione di cosa si debba intendere per “congiunti” finalmente sarà un problema passato: col nuovo decreto, da lunedì 18 maggio, si potranno incontrare amici e affini, a condizione che sia rispettato il distanziamento sociale e che non si creino assembramenti. La bozza del decreto, tuttavia, non specifica esattamente il numero delle persone che si possono vedere contemporaneamente.

Nuovo decreto 18 Maggio: novità per le attività commerciali

Sembrerebbero confermate le novità del nuovo decreto 18 Maggio per quanto riguarda le riaperture delle attività commerciali, dei bar e dei ristoranti.

Per quanto riguarda quest’ultimi, si prevede un’organizzazione contingentata degli ingressi in base all’ampiezza de locale. A meno che le strutture non si organizzino attraverso il sistema delle prenotazioni, c’è da attendersi probabilmente file con mascherine. Per ciascun cliente i ristoratori devono poter assicurare 4 metri quadrati, indi per cui per stabilire quante persone dovranno entrare di volta in volta, occorrerà dividere la superficie del locale per 4. Tra un tavolo e l’altro dovrà essere garantita una distanza di almeno due metri. Ovviamente, niente più buffet e menù à la carte, mentre per i camerieri corre l’obbligo di indossare guanti e mascherina.

Per quanto riguarda i negozi, il nuovo decreto 18 Maggio stabilisce che gli esercenti dovranno assicurare il distanziamento sociale in tutte le attività e durante il servizio, nonché standard di pulizia e igiene ambientale del locale, attraverso una costante sanificazione delle superfici e un’adeguata aerazione naturale per favorire il ricambio d’aria. Ogni attività dovrà dotarsi di sistemi per la disinfezione delle mani, soprattutto accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento. Tanto i clienti quanto esercenti e commessi dovranno usare le mascherine e, per l’acquisto di alimenti e bevande, si raccomanda l’uso di guanti. Sarà consentito agli esercenti che ne facciano richiesta la possibilità di prolungare l’orario dei negozi, al fine di scaglionare gli accessi. In ogni caso, è obbligatorio disporre di percorsi diversificati di entrata e di uscita. I negozi di abbigliamento, infine, dovranno adottare particolari precauzioni per consentire l’uso dei camerini e le prove degli abiti.

Contingentati gli ingressi anche nei centri commerciali, i cui posti nei parcheggi saranno quasi dimezzati. Sarà possibile per il cliente usare scale mobili e tapis roulant, ma non gli ascensori che saranno appannaggio solo dei portatori di handicap. I negozi di abiti, scarpe, profumeria e altri articoli all’interno dei centri commerciali dovranno adottare dei sistemi “salvacoda” come la distribuzione dei “numeretti”, di modo da evitare assembramenti nelle code. Per quanto riguarda i mercati, saranno recintati e il numero dei banchi verrà drasticamente ridotto.

Nuove regolamentazioni riguardano altre attività su cui si è discusso a lungo queste settimane: quelle dei parrucchieri e dei centri estetici.
Per quanto riguarda i primi, la loro riapertura è subordinata al fatto che le attività si svolgano esclusivamente su prenotazione, previo appuntamento telefonico o on-line. Di contro, i parrucchieri potranno essere aperti anche la domenica e il lunedì. Corre l’obbligo, anche in questo caso, di massima igienizzazione degli spazi, delle postazioni e degli utensili da lavoro.

Stesso discorso per quanto riguarda i centri estetici, i quali potranno essere aperti anche la domenica e il lunedì. Durante i trattamenti estetici, i pannelli della cabina dovranno essere chiusi, mentre i trattamenti con il vapore saranno possibili solo se effettuati “in locali fisicamente separati” che, si legge nel nuovo decreto 18 Maggio dovranno “essere arieggiati al termine di ogni prestazione”.

Il confronto tra governo e Regioni, dopo il conflitto delle ore scorse

Il nuovo decreto 18 Maggio ha avuto una gestazione particolarmente sofferta ( Il Consiglio dei ministri si è concluso a notte tarda ), a causa dei contrasti tra Regioni e governo.

Dopo lo strappo di ieri mattina, consumatosi a causa del conflitto tra il Presidente della Lombardia Attilio Fontana e i Comuni, i quali appoggiano la linea del governo sull’adozione di regole uniformi per tutti, i Presidenti delle Regioni hanno elaborato nel pomeriggio un documento comune. Nel testo sono contenute le linee di indirizzo per la riaperture delle attività produttive e ricreative e vengono superate o le criticità riscontrate nelle linee guida di Inail e Iss sul distanziamento sociale e lo svolgimento delle attività in sicurezza.

C’è stata una lunga sospensione del Consiglio dei ministri del pomeriggio (la riunione del Cdm è poi ripresa in serata) a causa della convocazione di un nuovo vertice con le Regioni risultato decisivo, in quanto ha evitato che ogni ente locale, provincia, area metropolitana e Regione producesse ordinanze e norme differenti e disomogenee rispetto alle indicazioni nazionali espresse nei protocolli Inail e Iss.

Schierati con Fontana, nell’esprimere contrarietà alle linee guida di Inail e Iss,ritenute eccessivamente stringenti, ci sono i governatori Luca Zaia, Stefano Bonaccini, Michele Emiliano e il vicepresidente campano Fulvio Bonavitacola.

Uno dei protocolli tra i più contestati tra le linee guida dell’Inail e Iss è stato quello, giudicato eccessivo, della distanza di sicurezza di 4 metri quadrati previsti per i clienti di bar e ristoranti. Inoltre, i governatori sul piede di guerra con il governo avrebbero voluto eliminare le responsabilità penali per chi agisse in deroga alle linee guida Inail e Iss. La richiesta scaturisce dal pressing esercitato dalle associazioni di categoria dei commercianti sulle Regioni che vorrebbero essere esonerati da qualsiasi responsabilità circa il rischio di contagi nelle proprie attività.

Il Consiglio dei ministri è tornato a riunirsi alle 23 circa, dopo il vertice tra governo e Regioni, per approvare il nuovo decreto 18 Maggio che prevede la riapertura dei confini regionali solo dal 3 giugno, mantenendo le restrizioni territoriali in base al quadro epidemiologico; ennesimo punto questo contestato dalle Regioni “ribelli” – soprattutto da Zaia che avrebbe voluto il via libera in accordo con Friuli Venezia Giulia e Trentino al passaggio tra le province di confine già da lunedì – ostinate a chiedere deroghe sui propri confini.

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L'autore: Eugenio Galioto

Sociologo, un passato da ricercatore sociale e un presente da analista politico. Scrivo principalmente di economia e politica interna. Amo il jazz, ma considero l'improvvisazione qualcosa che solo i virtuosi possono permettersi.
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