Riunione BCE 4 giugno 2020: cosa è stato deciso. I cambiamenti

Pubblicato il 5 Giugno 2020 alle 10:05
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:31
Autore: Daniele Sforza

Cosa si è deciso durante la riunione BCE di giovedì 4 giugno 2020? Ecco quali sono i principali cambiamenti e le novità da sapere.

Eurotower BCE
Riunione BCE 4 giugno 2020: cosa è stato deciso. I cambiamenti

Cosa è stato deciso nella riunione BCE di giovedì 4 giugno 2020? Andiamo a vedere quali sono le principali novità, seguite e illustrate anche dalla conferenza stampa della presidente della BCE Christine Lagarde. Si è parlato molto di PEPP, ovvero il Pandemic Emergency Purchase Programme, ma anche dei tassi di interesse, ovviamente. Ecco cosa cambia.

Riunione BCE 4 giugno 2020: cosa è stato deciso

Dalla riunione BCE di ieri è emersa la conferma dei tassi di interesse, con il saggio di riferimento che resta fermo allo zero, e quello sui depositi che segna negativo (-0,5%). A tal proposito la Banca centrale europea ha reso noto che i tassi resteranno a questi livelli almeno finché l’inflazione non si consoliderà vicino al 2%. Interessante anche il discorso sul Pandemic Emergency Purchase Programme, abbreviato nel suo acronimo PEPP, che è stato incrementato di 600 miliardi di euro, portandosi così a ben 1.350 miliardi di euro. A livello di tempistica si è deciso di estendere il PEPP fino alla fine di giugno 2021, con un orizzonte più lungo (fine 2022) per reinvestire i proventi. Inoltre proseguirà la flessibilità degli acquisti fino al definitivo superamento della crisi epidemiologica. Infine è stato confermato il proseguimento degli acquisti nell’Asset Purchase Programme per 20 miliardi di euro al mese, acquisti che continueranno fino a quando la Bce non tornerà ad alzare i tassi di interesse di riferimento.

Conferenza stampa Christine Lagarde: i punti chiave

Stando alle proiezioni della BCE emerge una forte contrazione dell’economia europea nel secondo trimestre 2020, mentre la ripresa è prevista nei due trimestri successivi, anche se è complicato quantificare l’entità del rimbalzo. A seguito del calo dei prezzi dei prodotti energetici, l’inflazione resta su livelli bassi: 0,3% nel 2020, 0,8% nel 2021 e 1,3% nel 2022.

Cattivi numeri anche dal mercato del lavoro, peggiorato in maniera considerevole negli ultimi mesi, sebbene è nel mese di maggio che dovrebbe essere stato raggiunto il minimo. Tra i settori professionali più coinvolti quello manifatturiero e quello dei servizi. Per quanto riguarda il Pil si è registrata una contrazione del 3,8% nel primo trimestre 2020, ma nel secondo trimestre sarà ancora peggiore. Nel 2020 ci si attende un calo del Pil dell’8,7%, mentre al contempo si dovrebbe registrare un rimbalzo del 5,2% nel 2021 e del +3,3% nel 2022.

Interrogata sul PEPP, la Lagarde ha giustificato la sua estensione fino a giugno 2021 perché in quel periodo l’inflazione dovrebbe tornare a risalire secondo le stime. La funzione del programma è quello di evitare i rischi di frammentazione, affrontare gli stress temporanei e ottimizzare la trasmissione della politica monetaria.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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