Conto corrente nascosto al coniuge: quando è reato in comunione dei beni

Pubblicato il 9 Giugno 2020 alle 12:06
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:30
Autore: Daniele Sforza

Se vi siete sposati in regime di comunione dei beni, nascondere un conto corrente al coniuge può essere reato? Ecco cosa bisogna sapere al riguardo.

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Conto corrente nascosto al coniuge: quando è reato in comunione dei beni

Se si nasconde un conto corrente al coniuge, ciò costituisce reato? La domanda iniziale è: perché dovrei nascondere un conto corrente al coniuge? I motivi possono essere diversi: la paura di una separazione (ma se c’è questo timore, a che serve un matrimonio?), oppure la volontà di spendere quello che si vuole prelevando dal proprio conto senza dover avvisare nessuno, soprattutto se il matrimonio avviene in regime di comunione dei beni. Eppure nascondere un conto corrente al coniuge può costituire reato, anche se ciò non avviene in ogni caso. Andiamo a chiarire meglio.

Conto corrente in comunione o separazione dei beni: come funziona

Un conto corrente cointestato appartiene a tutti e due i coniugi, sia in comunione dei beni, sia in separazione dei beni, e tale rimane finché i due coniugi non decidono di scioglierlo. Diverso il discorso se il C/C non è cointestato: in questo caso, in regime di separazione dei beni, il conto è del suo titolare e il denaro sul conto depositato non deve essere diviso. In caso di comunione dei beni, invece, il saldo sul conto può essere utilizzato dal coniuge senza bisogno di autorizzazione. Mentre in caso di separazione il saldo, così come tutta la ricchezza della coppia, va divisa al 50%. E cosa succede se uno dei due coniugi ha nascosto all’altro un conto corrente?

Conto corrente nascosto al coniuge: cosa succede

Si precisa che anche nel caso di comunione dei beni, se uno dei due coniugi decide di cointestare il conto all’altro, pur alimentandolo solo lui, per consentire un accesso più semplice nel prelievo e utilizzo dei soldi (ad esempio, per fare la spesa), in caso di separazione il conto resta proprietà di chi lo ha alimentato, e quindi anche la ricchezza ivi depositata. Se invece è alimentato da entrambi, nascondere un conto al coniuge può costituire reato, ma solo se la coppia è sposata in comunione dei beni. Entrambi i coniugi, infatti, sono tenuti a comunicare al giudice la propria dichiarazione dei redditi, al fine di quantificare la ricchezza di ciascuno e di conseguenza l’assegno di mantenimento. Il conto corrente nascosto non deve essere per forza dichiarato, a meno che il giudice non lo richieda, ma solo nella eventualità in cui la coppia sia in separazione dei beni. Se vige il regime di comunione dei beni, è la ricchezza totale a dover essere dichiarata, e dunque anche quella relativa al conto nascosto che per forza di cose dovrà emergere.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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