Pensioni ultime notizie: taglio nel 2021-22 è ufficiale. Chi ci va a perdere

Pubblicato il 15 Giugno 2020 alle 08:20
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:28
Autore: Daniele Sforza

Pensioni ultime notizie: si va verso il taglio agli assegni nell’annataa 2021-2022. Ecco chi ci va a perdere e di quanto.

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Pensioni ultime notizie: taglio nel 2021-22 è ufficiale. Chi ci va a perdere

Pensioni ultime notizie: assegno più basso per chi accederà alla pensione a partire dal 2021, con l’importo ridotto rispetto a quello attuale a causa della riduzione della quota contributiva. È quanto stabilito dal decreto del Ministero del Lavoro del 1° giugno riguardante la revisione triennale dei coefficienti di trasformazione della quota contributiva medesima. Pubblicato lo scorso giovedì in Gazzetta Ufficiale, il decreto ha di fatto ufficializzato la riduzione degli importi degli assegni pensionistici a partire dal 2021.

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Ma cosa sono i coefficienti di trasformazione? Questi ultimi esprimono il valore della quota contributiva della pensione, calcolando dunque l’importo dell’assegno. Se il coefficiente è alto, allora sarà alto anche l’importo sull’assegno. Se invece si riduce, allora anche l’importo si ridurrà. Non è un caso che chi esce più tardi dal mondo del lavoro, oggi, percepisce un assegno più alto rispetto a chi approfitta della prima possibilità per uscirne. I coefficienti di trasformazione sono fino a oggi rimasti tra il 4,2% per chi andava in pensione a 57 anni, e il 6,5% per chi accedeva alla pensione a 71 anni. Entrambe le percentuali si sono ridotte di 1 punto, arrivando rispettivamente al 4,1% e al 6,4% e proseguendo un trend negativo che dura ormai da dieci anni. Dal 2009 al 2020, infatti, è stato calcolato che il taglio operato sulle pensioni, seppur all’apparenza minimo, è stato del 12%.

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La riduzione potrebbe essere nulla nel caso in cui si siano accumulati minimo 18 anni di contributi entro la fine del 1995. In questo caso l’abbassamento dell’importo potrebbe essere molto ridotto o perfino azzerarsi. Per non essere penalizzati sotto l’aspetto economico – ma sotto quello del lavoro e degli obiettivi personali forse sì – è preferibile restare più a lungo a lavoro, affinché sia applicato un coefficiente di trasformazione che risulti più favorevole. Chi andrà in pensione nel biennio 2021-2022 subirà un taglio di “soli” 25 euro se raffrontato al taglio che subirà chi va in pensione alla fine del 2020. Ma dal 2009 al 2021, l’importo totale della pensione annua ha subito un consistente taglio di ben 916 euro a causa del procrastinarsi di questo trend negativo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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