Dossier: i professionisti della politica (1)

Pubblicato il 9 Marzo 2011 alle 00:37 Autore: Matteo Patané

Il fatto che FLI abbia valori medi e massimi inferiori a quelli del PdL è un ulteriore indice della difficoltà di rinnovamento che incontra il partito berlusconiano: ribaltando il refrain dei professionisti della politica, FLI è la dimostrazione dell’irrequietezza che scuote, nel centrodestra, proprio quelle persone con esperienza parlamentare minore.

Malgrado la sconfitta elettorale del centrosinistra nel 2008, la semplificazione del panorama politico si è tradotta per il PD in un incremento di seggi. Rispetto al PdL questo si è però tradotto in un vero innesto di nuove leve: ben 34 senatori su 110 sono stati eletti per la prima volta nel 2008, un numero non spiegabile con il solo incremento del numero di seggi, limitato alla decina.

L’Italia dei Valori e la Lega Nord hanno vissuto tra il 2006 ed il 2008 una fase di forte espansione. Dai grafici traspare per entrambi i partiti una classe dirigente mediamente molto giovane, ma, contrariamente al PD, non ha in questo caso senso parlare di rinnovamento. Se si osserva nel dettaglio la composizione dei gruppi parlamentari si vede come la forte prevalenza di senatori al primo mandato sia in realtà dovuta all’incremento di seggi a disposizione di queste formazioni: i vecchi non se ne sono andati, non hanno lasciato spazio; semplicemente le elevate percentuali ottenute dai due partiti hanno permesso che essi venissero affiancati da folte schiere di nuovi eletti.

Il gruppo UDC-SVP si presenta forse come il più anomalo: se per gli altri si vede infatti una struttura piramidale più o meno marcata, con un base ampia di senatori alla prima elezione e un assottigliarsi dei valori via via che si passa a parlamentari in carica da più tempo, in questo caso, complici le scarse dimensioni del gruppo, questo andamento a scalare non appare in maniera evidente, e la media dei tempi di permanenza in Parlamento viene di conseguenza sbalzata verso l’alto.

Il gruppo misto, naturalmente, non corrisponde ad un vero e proprio partito, ma consente di tracciare l’identikit di coloro che, successivamente alle elezioni politiche del 2008, si sono rivelati insoddisfatti di tutte le formazioni partitiche. La composizione di questo gruppo non vede in realtà una prevalenza di senatori alla prima elezione, lasciando trasparire l’impressione che l’uscita dalle rispettive formazioni di partenza fosse dettata più da calcolo politico che da motivazioni ideologiche.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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