Limite contanti da luglio 2020: pagamenti in contanti, ecco le sanzioni

Pubblicato il 29 Giugno 2020 alle 12:37
Aggiornato il: 17 Luglio 2020 alle 18:55
Autore: Daniele Sforza

Nuovo limite contanti previsto dal 1° luglio 2020: ecco le sanzioni previste per chi paga in contanti oltre la soglia violando la legge.

Limite contanti luglio 2020
Limite contanti da luglio 2020: pagamenti in contanti, ecco le sanzioni

Nuovo limite contanti a partire dal 1° luglio 2020: com’è ormai noto e risaputo, il tetto all’utilizzo del contante scenderà di 1.000 euro, passando dagli attuali 2.999,99 euro a 1.999,99 euro. La soglia conoscerà poi un nuovo abbassamento a partire dal 1° gennaio 2022, quando scivolerà a quota 999,99 euro. Le nuove regole della prima fase entreranno in vigore a partire dal 1° luglio 2020 e chi viola la legge, e quindi effettua pagamenti in contanti pari o superiori a 2.000 euro andrà incontro a sanzioni pecuniarie piuttosto importanti.

Limite contanti luglio 2020: ecco le nuove sanzioni, gli importi

Andiamo subito al dunque: se il 1° luglio pagaste in contanti una cifra pari o superiore a 2.000 euro, potreste andare incontro a una multa importante. Infatti le sanzioni saranno molto salate e sono comprese tra forbici piuttosto ampie. A seconda del tipo di infrazione, infatti, la multa potrebbe partire da un minimo di 2.000 euro e arrivare a un massimo di 50.000 euro se il pagamento in contanti non supera la soglia dei 250 mila euro. Se invece doveste pagare in contanti oltre 250 mila euro, allora la multa base partirebbe da 15.000 euro, per arrivare a un massimo di 250.000 euro.

Limite contanti luglio 2020: le polemiche e le problematiche

Come per ogni cambiamento e novità non si è esenti da polemiche e problematiche abbastanza oggettive. Da un lato il costo delle commissioni, che per alcune attività, soprattutto le piccole attività, resta troppo alto. Sotto questo aspetto il governo si è mosso attuando un bonus fiscale legato all’utilizzo del Pos. Introdotto dal Decreto fiscale 2020, si tratta di un credito d’imposta del 30% a favore delle imprese finalizzato all’abbattimento dei costi di commissione addebitati per i pagamenti elettronici. Il bonus è a favore solo di quelle imprese il cui fatturato non abbia superato 400 mila euro nell’anno precedente.

Non è molto convinto della cosa il responsabile dell’Area Credito di Confcommercio Ernesto Ghidinelli, che a Business Insider Italia ha affermato che questo bonus è utile a commercianti, artigiani e professionisti in generale, “ma non riesce a compensare gli effetti negativi generati dalla disparità di trattamento a cui questi sono sottoposti rispetto alle imprese di maggiori dimensioni”. Si andrebbe a creare sostanzialmente uno squilibrio tra grandi imprese, che riuscirebbero meglio a sostenere i costi, e piccole attività, le più penalizzate dalle commissioni.

Altre due problematiche da valutare riguardano le caratteristiche e l’ubicazione geografica di attività e clienti: le persone anziane sono meno avvezze all’utilizzo dei pagamenti digitali e dei pagamenti con carta, preferendo il caro vecchio contante. Inoltre, per avere il Pos serve una linea telefonica e non è detto che tutte le attività, specialmente in alcuni settori, ne siano provvisti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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