Bonus Pos 2020: via dal 1 luglio 2020, cosa cambia per le Partite iva

Pubblicato il 26 Giugno 2020 alle 09:00
Aggiornato il: 28 Giugno 2020 alle 22:23
Autore: Guglielmo Sano

Bonus Pos 2020: dal primo luglio entra in vigore l’incentivo che premia esercenti e professionisti che accettano i pagamenti digitali

Carta di credito
Bonus Pos 2020: via dal 1 luglio 2020, cosa cambia per le Partite iva

Bonus Pos 2020: dal primo luglio entra in vigore l’incentivo che premia esercenti e professionisti che accettano i pagamenti digitali. Ecco cosa cambia, quali attività possono usufruirne e le sanzioni previste per chi contravviene ai nuovi obblighi sulle transazioni digitali.

Bonus Pos 2020: a partire dal primo luglio, ecco per chi

Bonus Pos 2020 – A partire dal primo luglio fa il suo esordio l’incentivo per l’utilizzo della moneta elettronica. In sostanza, dal prossimo mese i costi sostenuti da esercenti e professionisti a titolo di commissione sulle transazioni digitali si trasformeranno in un credito d’imposta pari al 30% dell’importo addebitato. Non tutti hanno diritto all’incentivo: è riservato a chi non ha superato i 400mila di ricavi o compensi nell’anno di imposta precedente a quello in oggetto. Capitolo sanzioni (visto che, di fatto, insieme all’introduzione del bonus, si rende obbligatorio fornire la possibilità di pagare con metodo elettronico): a seguito di accertamento da parte di organo competente, l’importo della multa sarà di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione rifiutata.

Come si può utilizzare il credito d’imposta?

Il Bonus Pos 2020 è, dunque, uno sconto fiscale sulle commissioni che pesano sul bilancio di esercenti e professionisti al momento di far pagare i clienti con carta di credito o altri strumenti elettronici. Da precisare a tal proposito che tale credito può essere utilizzato soltanto in compensazione, cioè sottratto dagli importi a debito dal mese successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. Inoltre, bisogna sottolineare che il credito maturato non concorre alla formazione del reddito ai fini dell’applicazione delle imposte sui redditi o dell’Irap. Per ottenerlo basta comunicare all’Agenzia delle Entrate, attraverso un apposito servizio predisposto dall’ente, il numero di operazioni e i costi applicati dagli operatori entro il giorno 20 del mese successivo a quello in cui sono state sostenute le stesse spese.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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