Sondaggi politici SWG, chi lavora in smart working ora non vuole più rinunciarci

Pubblicato il 1 Luglio 2020 alle 17:54
Aggiornato il: 23 Luglio 2020 alle 17:19
Autore: Gianni Balduzzi

Sondaggi politici SWG, chi sta provando lo smart working non ci vorrebbe rinunciare, e crede di essere efficiente come o più che in ufficio

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Sondaggi politici SWG, chi lavora in smart working ora non vuole più rinunciarci

Sondaggi politici – Il periodo di lockdown di questa primavera ha rappresentato per moltissimi italiani la scoperta di una modalità nuova di lavorare, quella dello smart working, prima quasi sconosciuta. Il nostro Paese infatti è sempre stato in fondo alle classifiche internazionali sulla sua adozione.

Sondaggi politici SWG, chi lavora in smart working ora non vuole più rinunciarci

All’improvviso sono stati milioni i lavoratori costretti a lavorare da casa, e a vedere dai sondaggi politici di SWG, la cosa è piaciuta ai più. Naturalmente il giudizio sullo smart working cambia se ad esprimerlo è chi lo ha sperimentato o chi lo guarda dall’esterno. I secondi sono inclusi anche in quel 40% totale degli intervistati totali che ritiene che nel settore pubblico con questa modalità si sia lavorato meno, mentre solo per il 18% questo è accaduto nel privato, mentre per il 47% sempre nel privato con lo smart working si lavora di più.

Opinione confermata anche da chi ne ha avuta esperienza diretta. Tra cui cambia anche l’opinione sul lavoro pubblico. Gli statali in smart working in maggioranza pensano che si lavori di più o uguale.

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Fonte: SWG

La maggioranza degli interessati pensa di essere stato efficiente come prima, ma tra chi è nel privato aumenta la percentuale di chi anzi ritiene di esserlo stato anche di più, il 26%, mentre per il 22% se ne è persa, di efficienza.

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Fonte: SWG

La difficoltà è staccare veramente in smart working

Naturalmente vi sono anche lati negativi nello smart working, e i sondaggi politici di SWG li evidenziano. Per il 43% è difficile staccare completamente la mente del lavoro, mentre per il 26% gli orari non sono ben definiti e tendono ad aumentare. C’è chi poi lamenta di non avere le dotazioni necessarie, il 23%, o tavoli e sedie adatti, il 19%. Sono di meno coloro che soffrono l’isolamento dai colleghi, il 17%, di più, il 18%, quelli che hanno difficoltà a concentrarsi per la presenza della famiglia, soprattutto dei bambini.

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Fonte: SWG

Tuttavia la grande maggioranza di lo smart working lo sta provando non ci vuole rinunciare. Il 57% vorrebbe continuarlo per 1-2 giorni a settimane o anche 3 o 4. Il 20% vorrebbe lavorare solo in smart working. E solo il 19% vorrebbe tornare stabilmente al lavoro in presenza. Numeri più che chiari.

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Fonte: SWG

Nota metodologica

I sondaggi politici di SWG sono stati realizzati tra il 24 e il 26 giugno su 800 soggetti con metodo CATI-CAMI-CAWI

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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