Dossier: i professionisti della politica (2)

Pubblicato il 15 Marzo 2011 alle 01:02 Autore: Matteo Patané

Rispetto al Senato, la vittoria del 2008 è stata sfrutta alla Camera in maniera più proficua, con 82 parlamentari alla prima legislatura su un totale di 228; la vera differenza tra le due Aule è però situata nei parlamentari con maggiore anzianità, ed in special modo tra coloro che hanno alle spalle due legislature.
Completamente differente rispetto al Senato è invece lo spaccato di FLI: alla Camera paiono infatti essere i membri più anziani ad aver voltato le spalle alla formazione di Berlusconi, segno del progressivo distacco tra la destra storica rappresentata dal MSI e la politica perseguita dal PdL. La presenza in questa formazione di veterani della politica come Fini e Tremaglia, unita alle scarse dimensioni del gruppo, rende l’anzianità media di FLI molto alta, ma l’elevata varianza è anche indice di una discreta presenza giovanile, anche se fondata più su coloro che sono alla seconda legislatura che sulle new entry, essenziale per dare un futuro alla formazione finiana.

Il Partito Democratico porta in Aula il medesimo numero di new entry del PdL, ma su un totale di gruppo inferiore di 22 unità. Questo fattore, unito all’ampia delegazione con alle spalle due legislature, è il motivo delle migliori prestazioni del PD rispetto al PdL in termini di capacità di rinnovamento generazionale.
Particolarmente interessante è però il raffronto tra PD e Lega Nord. I due partiti hanno un tempo medio molto simile (appena 50 giorni di differenza), ma i grafici mostrano un andamento molto differente. Il PD mostra l’andamento di un partito sostanzialmente stabile, con una struttura piramidale di andamento piuttosto dolce tra i vari gradini rappresentati dalle legislature. La Lega, come evidenziato anche dalla maggiore deviazione standard, mostra i segni caratteristici di un partito in forte espansione: un elevatissimo numero di giovani alla prima legislatura, ma un peso abbastanza rilevante rispetto al totale delle figure storiche. Non si può parlare quindi di ricambio generazionale e rinnovamento della classe dirigente per questa formazione, quanto piuttosto di mantenimento dei vecchi volti unito all’aggiunta di un gran numero di nuovi ingressi.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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