Modello 730 2020 per Naspi, ecco come funziona in questi casi

Pubblicato il 23 Luglio 2020 alle 12:31
Aggiornato il: 24 Luglio 2020 alle 13:21
Autore: Daniele Sforza

Come funziona la presentazione del Modello 730 2020 per i percettori della Naspi, cosa va inserito e tutte le informazioni utili sulla dichiarazione.

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Modello 730 2020 per Naspi, ecco come funziona in questi casi

Come funziona il Modello 730 2020 per chi ha percepito o sta percependo la Naspi? Quando arriva il rimborso Irpef? Bisogna sapere che non c’è una scadenza precisa, in quanto la cadenza del rimborso dipende più precisamente dal momento in cui si è presentata la dichiarazione dei redditi. Generalmente, nel caso in cui chi presenta il modello 730 è disoccupato e regolare percettore di Naspi, le somme a cui il soggetto ha diritto sono erogate dall’Inps, che funge da sostituto d’imposta, e il versamento dovrebbe avvenire nei mesi di agosto e settembre. In assenza di sostituto d’imposta, invece, le tempistiche di erogazione sono più lunghe.

Modello 730 2020 e Naspi: ecco come funziona

Anche quest’anno, dove il calendario delle scadenze fiscali ha subito delle importanti modifiche, i tempi restano gli stessi: il termine ultimo per la presentazione del 730 cade infatti il 30 settembre di quest’anno, mentre il conguaglio fiscale da parte dell’Inps avverrà sempre entro i mesi di agosto o settembre. Resta tuttavia valida la regola per la quale più si presenta la dichiarazione in tempi stretti, maggiore sarà la probabilità di ricevere il rimborso prima. Questa è la casistica per chi, al momento del rimborso, ancora percepisce la Naspi.

Se sul modello 730 l’Inps non è indicato come sostituto d’imposta, allora il rimborso Irpef sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate e bisognerà attendere di più, in quanto, stando alla storia degli anni scorsi, i conguagli sono stati erogati a partire dal mese di dicembre. Il rimborso da parte dell’AdE può avvenire tramite accredito diretto sul conto corrente bancario o postale o presso qualsiasi ufficio dell’AdE, oppure per mezzo di titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane.

Diverso il discorso per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. Per i primi, infatti, le somme che risultano a debito o a credito saranno trattenute o conguagliate sulla prima retribuzione utile, nel mese successivo a quello in cui l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto la dichiarazione. Per i pensionati il discorso è lo stesso, ma la trattenuta o il rimborso avverrà a partire dal secondo mese successivo al momento in cui l’Inps ha ricevuto i dati.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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