Pensioni ultime notizie: Quota 41 con contributi volontari, come ottenerla

Pubblicato il 3 Settembre 2020 alle 07:30
Aggiornato il: 18 Settembre 2020 alle 17:52
Autore: Daniele Sforza

Pensioni ultime notizie: la voglia di andare in pensione c’è, magari anche versando contributi volontari per raggiungere Quota 41.

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Pensioni ultime notizie: Quota 41 con contributi volontari, come ottenerla

Pensioni ultime notizie: con il termine di Quota 100 e le incognite del futuro, in molti si domandano come poter andare in pensione il più velocemente possibile, cercando di raggiungere i requisiti richiesti nella modalità meno dolorosa, anche versando contributi volontari, qualora e laddove possibile. Con Quota 41, ad esempio, è possibile scegliere questa opzione e andare in pensione prima del previsto?

Pensioni ultime notizie: versamento contributi volontari per arrivare a Quota 41, si può?

Prima di tutto è necessario ricordare che l’attuale Quota 41 – che non è la Quota 41 per tutti né quella di cui si è vociferato nelle ultime settimane – è prevista solo per i lavoratori precoci che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19° anno di età, solo per citare il requisito principale. Infatti possono accedere anche i disoccupati, a condizione che ci si trovi in questo stato in seguito di licenziamento, anche collettivo, e se si è terminato di fruire della Naspi da almeno 3 mesi. È possibile fare richiesta per il versamento dei contributi volontari se mancano poche settimane al raggiungimento dei requisiti. Una volta ottenuta l’autorizzazione, tuttavia, è bene sapere che occorre attendere un’ulteriore finestra di tre mesi una volta raggiunto il requisito richiesto dei 41 anni di contributi, come stabilito dal DL n. 4/2019.

Quota 41: chi può accedere alla pensione con 41 anni di contributi

Pensioni ultime notizie – Ma quali sono le condizioni per accedere a Quota 41? Chi sono i potenziali beneficiari che rientrano nelle categorie di tutela? Andiamo a riepilogarli:

  • Lavoratori che svolgono attività usuranti o lavori gravosi, effettuati per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di vita lavorativa;
  • Disoccupati in seguito a licenziamento individuale o collettivo, per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano terminato da almeno 3 mesi di fruire della Naspi o altra indennità;
  • Caregiver lavoratori dipendenti o autonomi che assistono da almeno 6 mesi il familiare di primo grado convivente con handicap grave;
  • Lavoratori autonomi e dipendenti con riduzione della capacità lavorativa e invalidità civile pari o superiore al 74%.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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