Economia, proposte di destra e di sinistra

Pubblicato il 20 Aprile 2011 alle 22:25 Autore: Matteo Patané
Economia, proposte di destra e di sinistra

Il Partito Democratico individua poi nel sostegno familiare tramite detrazioni al lavoro femminile e nel bonus bebé un punto chiave della propria politica fiscale; introduce inoltre il meccanismo dell’imposta negativa, nella forma di credito verso lo Stato, per evitare gli effetti distorsivi della no tax area tali per cui una persona poco al di sopra di tale area finisce con il pagare di meno di una che vi rientra.

Sul tema fiscale, forse più che in ogni altro punto del PNR, emergono le differenze di fondo tra i pensieri di destra e di sinistra. Da un lato la semplificazione del sistema impositivo, un effettivo aiuto per il cittadino nel capire il suo rapporto tributario con lo Stato; all’altro un calcolo pressoché ad personam, magari di difficile comprensione ma in grado di far fronte al maggior numero possibile di casistiche particolari, che un sistema più semplice metterebbe in un unico calderone. Su queste proposte pesa in maniera evidente il differente rapporto tra lo Stato ed i cittadini nelle due differenti ideologie: se per il centrodestra conta la chiarezza e la semplicità, il centrosinistra punta tutto su un rapporto basato sulla giustizia sociale. Da notare che il garante di tale rapporto, vista la complessità del sistema di tassazione proposto, sarebbe lo Stato; il rapporto di fiducia della cittadinanza verso le istituzioni, d’altra parte, è da sempre nel DNA della sinistra italiana.

Anche il punto in cui eseguire la tassazione è particolarmente indicativo delle due differenti ideologie: il centrosinistra predilige la produzione e l’utilizzo del denaro, intervenendo sostanzialmente sull’accumulo, sulla parte finanziaria e patrimoniale della ricchezza. Il centrodestra, dal canto suo, punta su produzione e accumulo operando sull’utilizzo del denaro.

 

Pubblica amministrazione

 

Così come per il fisco, anche nella concezione della pubblica amministrazione emergono le sostanziali differenze tra destra e sinistra. Priorità del governo è infatti lo snellimento della burocrazia, laddove per l’opposizione è opportuno potenziare la macchina statale dotandola degli strumenti di analisi necessari a scoprire l’annidamento delle rendite e delle inefficienze.

La differente concezione dello Stato – meccanica, quella della destra, quasi olistica quella della sinistra – emerge ancora prepotentemente in questo passaggio. Di fatto, il centrodestra considera la macchina statale quasi uno strumento doloroso ma obbligatorio per la convivenza civile, puntando ove possibile a semplificarla, renderla snella e trasparente. Per il centrosinistra lo Stato deve essere invece un’entità attiva, che interviene con il proprio potere regolatore nella vita quotidiana dei cittadini, costituendo una sorta di sistema immunitario della collettività.

 

Sviluppo economico

 

Sul tema dello sviluppo economico da entrambe le parti pare mancare un quadro complessivo, una visione d’insieme che permetta di dare spinta giusta al sistema Italia nel suo complesso. Su entrambi i PNR appaiono invece proposte mirate e altamente specifiche, che se da un lato possono trovare semplice e pratica applicazione, dall’altro evidenziano l’impotenza della politica dinanzi a fattori macroeconomici ben più forti di questo o quel governo.

Il centrodestra punta sulla realizzazione di infrastrutture, con particolare riferimento ad opere di irrigazione nel meridione, credito d’imposta per ricerca e sviluppo, semplificazioni burocratiche e rilancio dell’edilizia privata.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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