Assunzione lavoratore in Cassa integrazione 2020: gli incentivi

Pubblicato il 9 Ottobre 2020 alle 11:51 Autore: Claudio Garau
Assunzione lavoratore in Cassa integrazione 2020: gli incentivi

Assunzione lavoratore in Cassa integrazione 2020: gli incentivi

La cassa integrazione, come ben sappiamo, rappresenta una fase delicata per un lavoratore: pesa infatti l’incertezza per il futuro e la mancanza del lavoro quotidiano. Qui di seguito vogliamo però porre l’attenzione su uno specifico aspetto della cassa integrazione, che va a tutto vantaggio del lavoratore cassa-integrato. La legge prevede infatti degli incentivi per i lavoratori in Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria), che possono così ‘avvantaggiarsi’ in termini di nuova assunzione. Vediamo più nel dettaglio.

Se ti interessa saperne di più sulla malattia dopo l’aspettativa e quali conseguenze per il lavoratore, clicca qui.

Cassa integrazione: ecco a chi sono rivolti gli incentivi per le nuove assunzioni

E’ interessante approfondire questo argomento, giacchè è vero che alcuni lavoratori hanno un costo inferiore rispetto ad altri; in altre parole, costano meno al datore di lavoro che dunque può contare su un significativo calo del costo del personale, nell’ipotesi intenda assumere persona a maggior rischio di restare fuori dal mercato del lavoro. Ma chi sono, in concreto, le persone destinatarie di tali incentivi?

Ebbene, si tratta di coloro che si trovano in cassa integrazione e che sono titolari di un assegno di ricollocazione. Con quest’ultima espressione, la legge vigente intende una sorta di ‘voucher’ che è versato dall’Anpal al lavoratore, in modo che quest’ultimo possa sfruttare un percorso di ricollocazione personalizzato, presso un Cpi (centro per l’impiego) o presso un centro di formazione privato ed accreditato. Insomma, tale assegno serve a supportare il lavoratore al fine di poter ottenere un posto di lavoro di una certa stabilità, superando il pericolo di esclusione dal mercato del lavoro.

Esiste il cosiddetto “Adr Cigs”, ossia un assegno di ricollocazione specificamente previsto per i lavoratori in stato di cassa integrazione straordinaria (Cigs), ed anch’esso emesso da Anpal. Tuttavia, condizione fondamentale per la sua emissione è che il profilo professionale del lavoratore sia considerato dall’accordo di ricollocazione, firmato dal loro datore di lavoro e dalle organizzazioni sindacali. Se è così, il lavoratore potrà avvalersi della modalità digitale per accedere all’assegno: infatti, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo di ricollocazione, il lavoratore in stato di Cigs può prenotare l’Adr Cigs attraverso pc o smartphone, con una connessione internet attiva. Gli basterà fare accesso all’area riservata MyAnpal e seguire le istruzioni.

Gli incentivi per l’assunzione di coloro che sono in Cigs: i contratti ammessi

Prima di porre attenzione sul meccanismo di accesso a detti incentivi economici, dobbiamo chiarire che l’azienda che intende assumere un lavoratore in cassa integrazione e percettore dell’assegno di ricollocazione, deve farlo soltanto entro l’ambito dei contratti di seguito elencati:

  • assunzioni a scopo di somministrazione;
  • apprendistato;
  • socio lavoratore di cooperativa;
  • contratto di lavoro subordinato a tempo determinato;
  • contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Vietata invece l’applicazione dell’incentivo di cui si tratta in caso di applicazione di lavoro domestico o di lavoro a chiamata. La legge invece consente libertà sul piano degli orari, potendosi anche assumere – in via agevolata – un lavoratore non a tempo pieno, bensì parziale.

L’azienda – per poter accedere agli incentivi – è tenuta inoltre a seguire ogni norma di legge e di CCNL che tuteli le condizioni di lavoro del personale e a osservare tutte le regole in materia di assicurazione obbligatoria dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Come si accede all’agevolazione: l’ammontare del beneficio

Come sopra accennato, i lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria sono in qualche modo agevolati e possono contare su un costo del lavoro ridotto, che incentiva appunto il datore di lavoro a chiamarli a lavorare in azienda. Dal 28 giugno di quest’anno – in base alla circolare Inps n. 77 del 2020 – qualsiasi datore di lavoro interessato a assumere persone in cassa integrazione e aventi diritto all’assegno di ricollocazione, può infatti fare domanda ad hoc, per l’ammissione al citato incentivo economico, servendosi del modulo di istanza online, denominato, “BADR“, predisposto dall’Inps sul proprio sito web, nella sezione “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”.

A sua volta l’Istituto di previdenza, ottenuta la domanda telematica, terrà conto delle informazioni contenute nella banca dati Anpal per controllare se davvero il lavoratore in cassa integrazione – e da assumere in via agevolata – è destinatario dell’Adr Cigs. Se l’esito della verifica è positivo, l’Inps dà l’ok all’agevolazione per il periodo ammesso secondo la legge vigente. Per l’azienda, dunque scatteranno incentivi economici, potendo sfruttare mensilmente detta agevolazione nelle varie denunce contributive.

Se ti interessa saperne di più sull’infortunio domestico e la domanda indennità, quando scatta e a chi spetta, clicca qui.

Infatti, l’azienda che inserisce nel personale un lavoratore in cassa integrazione (Cigs) e titolare di Adr, può contare su un consistente esonero contributivo corrispondente al 50% dei contributi previdenziali pendenti sull’azienda stessa entro la soglia massima di 4.030,00 euro all’anno. Ciò però vale esclusi i premi spettanti all’Inail. Va altresì rimarcato che tale importo massimo è rivalutato ogni anno dall’Inps, secondo la consueta e periodica variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo.

Concludendo, vediamo per quanto tempo può valere detto incentivo/esonero per assumere chi è in situazione di cassa integrazione:

  • in caso di assunzione con contratto a tempo determinato: 12 mesi, ma scattano altri 6 mesi nell’ipotesi il contratto sia trasformato a tempo indeterminato;
  • in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato: 18 mesi.

Sulla scorta di quanto appena detto, è chiaro dunque che le norme vigenti spingono il datore di lavoro ad assunzioni stabili nel tempo, proprio a favore di chi proviene dalla delicata situazione di cassa integrazione.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU GOOGLE NEWS

Hai suggerimenti o correzioni da proporre?
Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
Tutti gli articoli di Claudio Garau →