Vaccino Italiano: come procede la sperimentazione del composto Reithera

Pubblicato il 24 Novembre 2020 alle 13:11 Autore: Guglielmo Sano

Vaccino italiano – Prosegue la sperimentazione del composto Grad-Cov2 realizzato dalla società di Castel Romano Reithera

Vaccino Italiano: come procede la sperimentazione del composto Reithera

Vaccino Italiano: come procede la sperimentazione del composto Reithera

Vaccino italiano – Prosegue la sperimentazione del composto Grad-Cov2 realizzato dalla società di Castel Romano Reithera in collaborazione con l’Istituto Spallanzani: “è stato ben tollerato e ha generato anticorpi che si legano alla proteina Spike del virus oltra a linfociti T specifici”.

Vaccino Italiano: a che punto è la sperimentazione?

Partecipa anche un vaccino italiano, tutto italiano, alla corsa contro il tempo per trovare un composto in grado di immunizzare dall’infezione da nuovo coronavirus. È realizzato dall’azienda di biotecnologie Reithera, una società con base a Castel Romano, in collaborazione con l’Istituto Spallanzani. La Reithera con una nota pubblicata in queste ore ha reso noto come la sperimentazione stia procedendo “secondo le tempistiche previste”: il vaccino Grad-Cov 2 “è ben tollerato e induce una risposta immunitaria nei soggetti sani di età compresa tra i 18 e i 55 anni”. Completata con successo questa fase, adesso si testerà l’efficacia del composto nella fascia d’età 65-85 anni.

Come funziona il composto di Reithera?

Come funziona il “vaccino italiano”? A spiegarlo è la stessa Reithera: “è basato su un vettore adenovirale (chiamato Grad), derivante dalle scimmie (gorilla) e modificato affinché non possa replicarsi”. Dunque, il composto si basa sulla tecnologia del vettore virale da adenovirus (un comune virus influenzale), come quello di Oxford: in pratica, non si inietta nell’organismo il virus che si vuole “combattere” ma uno simile “depotenziato” (cioè non aggressivo) al quale si “affidano” le informazioni genetiche (il materiale genetico della proteina spike, quella con cui il virus penetra nelle cellule, del nuovo coronavirus in questo caso) di quello che effettivamente si vuole far memorizzare alle cellule (in modo che sviluppino una risposta immunitaria quando vi entrano in contatto).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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