Elezioni in Messico, tra narcotraffico e crisi economica

Pubblicato il 30 Giugno 2009 alle 19:53 Autore: Redazione
sondaggio sulla crisi

Il Paese, considerato nei ranking internazionali in grave difficoltà dal punto di vista istituzionale, è stato recentemente paragonato al Pakistan quanto ad instabilità interna. Questo ha portato ad un parziale collasso del numero dei turisti statunitensi nel paese, con conseguenze anche gravi per uno dei comparti che da sempre sostengono l’economia messicana. A ciò si va ad assommare una crisi economica mondiale che ha portato al calo dell’8,2% del PIL nel primo trimestre del 2009, rispetto all’anno precedente, ed una probabile contrazione dell’economia di una percentuale variabile tra il 4,1 ed il 5,5%.

Le prossime elezioni serviranno quindi per capire quale formazione si è rivelata in grado di intercettare le istanze della popolazione proponendo al contempo risposte adeguate, almeno sulla carta, ai due maggiori problemi che minano la vita del paese intero. Non sarebbe da escludersi a priori l’ipotesi per cui a fronte di ogni risultato, come ad esempio una vittoria del PRI, i partiti maggiori decidano di appoggiare comunque l’operato del Presidente Calderon per non inimicarsi i molti sostenitori che ancora credono in lui, cercando nel prossimo biennio di lavorare per proporre alternative capaci di portare alla vittoria alle elezioni presidenziali. I messicani sceglieranno nel 2012 chi sarà il loro prossimo Presidente. Tre anni sono un tempo sufficiente per ridurre definitivamente un paese come il Messico in un narcostato o mandarlo alla rovina istituzionale rendendolo un Failed State, uno Stato fallito? Forse è troppo presto per dirlo, ma queste elezioni potrebbero rendere la situazione politica interna ancora più instabile e percorsa da tensioni paralizzanti: un primo passo per avviare il paese sulla via del fallimento e lasciarlo anche in futuro nelle mani dei signori della droga.

di SIMONE COMI

SIMONE COMI è analista di geopolitica e relazioni internazionali. Esperto di questioni riguardanti gli Stati Uniti, è responsabile dello Stati Uniti Global Focus per la rivista di geopolitica Equilibri.net e collaboratore del Centro di Formazione Politica nell’area Relazioni Internazionali e Politica Globale. L’indirizzo del suo blog è http://simonecomi.blogsome.com

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