Quotazioni bitcoin crollate: volatilità e inflazione decisive

Pubblicato il 19 Maggio 2021 alle 11:49 Autore: Claudio Garau
Bitcoin: valore e quotazione aggiornati a inizio maggio 2018

Quotazioni bitcoin crollate: volatilità e inflazione decisive

Spesso ci siamo soffermati sul tema delle criptovalute e delle quotazioni bitcoin, per cercare di capire quanto possa davvero convenire un investimento in questa direzione, oggigiorno. Abbiamo notato che il tratto probabilmente più significativo dei bitcoin è rappresentato dalla loro estrema ‘volatilità‘, che rende dunque l’investimento sulle criptovalute adatto soltanto a chi ama il rischio e soprattutto conosce molto bene il funzionamento delle borse.

In questo quadro, in cui di certo le quotazioni bitcoin non appaiono affidabili per i piccoli investitori e tutti coloro i quali – finanziariamente parlando – non intendono fare il passo più lungo della gamba, si collocano le ultime notizie, che provocano ulteriore incertezza e turbolenza nei mercati. Vediamo dunque più da vicino che cosa sta succedendo negli ultimi giorni e perchè le quotazioni bitcoin, ultimamente, sono crollate.

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L’attuale situazione appare certamente di non facile interpretazione, giacchè i mercati asiatici oggi stanno scivolando sui timori dell’inflazione e in attesa delle prossime dichiarazioni della Fed americana. Più nel dettaglio, l’andamento degli indici è incerto perchè tutti gli addetti ai lavori attendono con impazienza i verbali dell’ultima riunione della banca centrale USA.

Non stupisce dunque che le quotazioni oro siano ancora molto positive e che la generalità degli investitori sia ora assai attenta e guardinga: la tendenza è quella di non rischiare. E lo testimonia anche il recentissimo crollo delle quotazioni bitcoin: le criptovalute infatti sono decisamente calate di prezzo, ed oggi si ritrovano al livello più basso di febbraio.

Le criptovalute, d’altronde, continuano a non fare presa sulle autorità nell’ambito della finanza, insomma non convincono fino in fondo gli organi per la vigilanza sulle Borse. Anche un paese assai rilevante, nel quadro dell’economia mondiale, come la Cina, ha vietato le transazioni in valute digitali, affossando ulteriormente le quotazioni bitcoin.

Come appena ricordato poco sopra, per le criptovalute e le quotazioni bitcoin è un periodo nerissimo. Il bitcoin è calato notevolmente e in questo preciso momento un bitcoin è uguale a 32.951,96 euro, avendo perso più di un terzo del suo valore, rispetto ad un picco raggiunto alcune settimane fa. E non va meglio neanche per Ether, la seconda criptovaluta più significativa dopo il Bitcoin, in calo di oltre il 25%. Quest’ultima, in particolare, aveva raggiunto il picco meno di una settimana fa.

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Sul crollo delle quotazioni bitcoin pesa il clima turbolento a causa dell’inflazione, ma anche – come detto sopra – la scelta della Cina di porre un divieto agli istituti finanziari e alle società di pagamento su servizi che hanno a che fare con le transazioni in criptovaluta. Insomma, in questo periodo il trading in criptovalute è quanto mai rischioso per gli investitori, in considerazione dell’estrema volatilità delle quotazioni bitcoin.

Concludendo, sul crollo delle quotazioni bitcoin, in verità, sembra aver inciso anche un recente tweet di Elon Musk, – l’influente imprenditore africano – che ha lasciato intuire un imminente smarcamento di Tesla dal maxi-investimento dello scorso gennaio. Ciò in quanto i bitcoin inquinerebbero: infatti l’estrazione e le transazioni della moneta digitale impongono l’uso di enormi quantità di combustibili fossili, in particolar modo carbone. Tuttavia, il magnate avrebbe smentito la scelta di abbandonare i bitcoin nelle ultime ore.


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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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