Blocco licenziamenti, continua lo scontro con i sindacati. Partita aperta

Pubblicato il 27 Maggio 2021 alle 12:32 Autore: Claudio Garau
Manifestazione di piazza

Blocco licenziamenti, continua lo scontro con i sindacati. Partita aperta

La questione del blocco licenziamenti è ancora ben lontana da una soluzione definitiva. Anzi, la tensione permane alta proprio su questo tema, giacchè la proroga risulta ora confermata al 30 giugno, e non ulteriormente allungata fino a fine agosto, com’era invece nelle intenzioni del Ministro del Lavoro Orlando. Può in qualche modo considerarsi un accordo, quello sottoscritto nelle ultime ore a palazzo Chigi, ma ha il sapore più di una tregua o di un armistizio temporaneo.

I sindacati infatti non ci stanno e hanno già espresso forte dissenso nei confronti del dietrofront del Governo circa la mancata proroga del blocco licenziamenti, su pressione di Confindustria. Ma nonostante tutto, il Premier Draghi – ancora una volta nella veste di ‘mediatore’ – esprime una valutazione positiva: è stato fatto “un passo avanti, spero che sindacati e imprese si ritrovino nella mediazione“, dice il premier in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue. Il punto è però che queste parole, che vorrebbero essere di pacificazione, non sembrano riuscire a calmare gli animi delle parti sociali fortemente critiche sul no alla proroga.

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Blocco licenziamenti: Draghi cerca di mediare, ma senza successo

In buona sostanza, lo scontro imprese-sindacati permane e non accenna a diminuire di intensità. Per Bonomi di Confindustria “Manca lealtà istituzionale“, mentre per Landini della CGIL: “Partita non chiusa“. E non sembrano bastare le parole dell’ex banchiere centrale, le quali in verità non rasserenano un clima molto teso, anche a seguito degli ultimi attacchi di Confindustria al ministro del Lavoro Orlando che, secondo la tesi degli industriali, avrebbe immesso la norma ad hoc sulla proroga ad agosto nel testo del dl Sostegni bis, senza avvisare tutti gli interlocutori coinvolti, e tra essi dunque anche l’associazione degli imprenditori. Secondo gli osservatori più informati, la mossa del Ministro del Lavoro avrebbe altresì comportato l’irritazione proprio del Premier nei confronti dello stesso Orlando e del Pd.

Nonostante le ultime notizie poco incoraggianti sul fronte nuova proroga del blocco licenziamenti, pare che i sindacati intendano ribadire la volontà di portare il blocco in modo generalizzato fino a ottobre, promettendo battaglia e nuovi confronti con le istituzioni.

Per Draghi, che già nel recente passato ha inteso svolgere anche un lavoro di mediazione tra opposte visioni, in tema blocco licenziamenti siamo di fronte ad un miglioramento di “una situazione che vedeva l’eliminazione pura e semplice del blocco, e di una posizione che vedeva il mantenimento fio a ottobre-dicembre“, queste le parole del Premier. Anzi, l’ex numero uno BCE aggiunge che “L’intervento previsto è in linea con gli altri paesi Ue. La strada è quella di garantire la Cig gratuita anche dopo l’1 luglio in cambio dell’impegno di non licenziare“. E ancora: “Spero che sia i sindacati che le imprese si trovino su questa mediazione”. Ma la strada sembra ancora molto lunga ed accidentata.

Qual è la situazione odierna? Sì all’incentivo a non licenziare

La situazione attuale in tema di blocco licenziamenti è in sintesi la seguente. Lo stop scade alla fine di giugno per le grandi imprese, mentre per quelle piccole è fino al 31 ottobre. Non c’è più la norma introdotta in extremis nel dl Sostegni bis, relativa alla proroga al 28 agosto, verso le aziende che avessero domandato la cig Covid dall’entrata in vigore del decreto Sostegni bis entro la fine di giugno.

Permane invece la possibilità per le aziende di sfruttare la Cig ordinaria, dal primo luglio, senza obbligo di versare le addizionali fino alla fine del 2021, ma nell’impegno a non licenziare per tutto il lasso di tempo nel quale ne usufruiscono. Una sorta di incentivo a non licenziare, dunque.

Come accennato, lo sconto imprese – sindacati continua e secondo il leader degli imprenditori Carlo Bonomi: Avevamo incontrato il ministro (Orlando) ed era stato trovato un accordo per prorogare il blocco al 30 giugno. Poi ci siamo trovati di fronte ad un cambio di metodo inaspettato e inaccettabile“.

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Mentre Landini, segretario generale della Cgil, butta benzina sul fuoco: secondo la sua versione sulla questione blocco licenziamenti il confronto tra governo e parti sociali sul blocco dei licenziamenti è già avvenuto 20-30 giorni fa, senza arrivare ad un compromesso. “Poi sui giornali si legge che Confindustria aveva un accordo con qualcuno ma non si capisce quale e con chi”, aggiunge Landini.

E ancora Bonomi di Confindustria non usa mezzi termini: “Siamo di fronte a un ministro che propone un provvedimento di blocco al 28 agosto mentre in contemporanea il Parlamento vota lo stop ai licenziamenti fino al 30 giugno”. Ecco perchè secondo il rappresentante degli industriali “Se non ci sono le fondamenta di un rapporto di lealtà istituzionale sarà molto difficile” uscire dalla crisi.

Infine, arriva la pronta risposta di Landini: “il messaggio che viene dato, ascoltando un po’ troppo Confindustria è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare. Credo che sia un messaggio sbagliato“. Ed annuncia che la partita sul blocco dei licenziamenti non sarebbe finita qui. Non resta che attendere le prossime imminenti novità circa questo scontro tra parti sociali, che non sembra però poter trovare una conclusione a breve.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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