Mutuo prima casa: segnali positivi per il mercato immobiliare. Le prospettive

Pubblicato il 31 Maggio 2021 alle 11:56 Autore: Claudio Garau
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Mutuo prima casa: segnali positivi per il mercato immobiliare. Le prospettive

Nonostante il difficile periodo caratterizzato dall’accoppiata pandemia-restrizioni da lockdown abbia limitato acquisti e consumi degli italiani, le ultime notizie per quanto riguarda il mercato immobiliare sono buone. Anzi, gli osservatori più attenti del settore ci dicono che i tassi di interesse dei mutui ai minimi storici insieme alla voglia di comprare casa dopo la pandemia, saranno elementi decisivi per il rilancio delle vendite di immobili nei prossimi mesi e per il 2022.

Non solo. Anche il bonus mutuo prima casa potrà certamente giocare un ruolo di primo piano per la ripresa del mercato immobiliare. Vediamo allora di seguito, più nel dettaglio, perchè c’è da essere ottimisti sulle prospettive in questo ambito. Facciamo chiarezza.

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Mutuo prima casa: gli italiani tornano a scommettere sul ‘mattone’

Abbiamo già commentato il varo del corposo testo del decreto Sostegni bis, ossia il secondo maxi decreto economico del Governo Draghi, che ha potuto contare su uno scostamento di bilancio pari a circa 40 miliardi di euro. Ora, sulla scorta di questo nuovo provvedimento – che include anche la previsione di un mutuo prima casa agevolato e lo sconto delle imposte prima casa a favore degli under 36 – ecco che nel mercato immobiliare si intravede un certo fermento, che potrebbe incentivare gli italiani a investire in abitazioni nel prossimo futuro.

Remax Europe, la nota società immobiliare internazionale americana, ha reso noti alcuni dati interessanti, che indicano che il tema del mutuo prima casa e delle agevolazioni previste sarà sicuramente dominante nel breve termine. Infatti, in base a quanto emerso in un’indagine di mercato condotta da Remax Europe, nel 2021 ben il 40% degli europei ha tenuto in considerazione l’ipotesi di comprare o vendere casa.

Per quanto riguarda il territorio nazionale, sempre nel 2020, gli italiani che pensano di comprare un’immobile sono saliti del 33% rispetto all’anno precedente. Si tratta di numeri certamente significativi e che, da un lato, ribadiscono la fiducia che i cittadini del nostro paese hanno verso il mercato immobiliare e, dall’altro, ci portano a pensare che l’investimento nel buon vecchio ‘mattone’ si fa preferire ad altri investimenti più rischiosi. Oggi più che mai.

Insomma, può tranquillamente dirsi che il valore del settore immobiliare è di primaria importanza e l’aumento dei prezzi delle case (+2,5% nel 2020) ne è un’altra dimostrazione.

Perchè gli italiani vogliono di nuovo comprare casa? Le ragioni

Lo abbiamo accennato all’inizio: le motivazioni per cui i cittadini sono interessati a investire sul mattone sono più d’una. Infatti, le rinnovate abitudini post pandemia spingono gli italiani a cercare case più grandi e con pertinenze non ridotte. L’intenzione è quella di favorire il telelavoro, che oggi vede coinvolti molti più italiani rispetto al recente passato. Inoltre, oggi in tanti hanno ‘riscoperto’ l’ambiente domestico e intendono avere vani più grandi per valorizzarlo.

C’è anche il fattore economico che gioca a favore della ripresa del mercato immobiliare. Infatti, non pochi hanno scelto di risparmiare nel 2020, anno in cui si è registrato un vero e proprio boom dei depositi bancari. Con una buona quantità di denaro da parte, su cui contare, diventa concreta l’ipotesi di investire sul mattone, a maggior ragione oggi che i tassi di interesse del mutuo prima casa sono ai minimi. Gli osservatori più attenti fanno peraltro notare che nonostante un aumento di oltre mezzo punto dell’indice Eurirs, colui che sceglie oggi di sottoscrivere un mutuo ipotecario può ancora conseguire un tasso inferiore all’1%.

A conferma di quanto esposto finora, il fatto che nel primo trimestre 2021, in base ai dati resi noti dal Sistema di Informazioni Creditizie Crif, le nuove domande di mutuo prima casa e surroghe da parte delle famiglie italiane sono cresciute del 9,6% rispetto all’identico periodo del 2020. In particolare balzano all’occhio i numeri del solo mese di marzo 2021, che ha evidenziato un +55,8% rispetto al marzo 2020, mese in cui il lockdown integrale bloccò di fatto tutte le attività, inclusi gli investimenti immobiliari. E ancora, a conferma della netta ripresa del mercato immobiliare, è da rimarcare che il numero delle richieste totali di mutui e surroghe è il più elevato degli ultimi otto anni.

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L’impulso positivo del bonus prima casa

Sul piano del perchè il mutuo prima casa contribuirà al rilancio del settore, non possiamo non ricordare che il bonus ad hoc, previsto dal decreto Sostegni bis, sarà certamente un volano non secondario.

Il ‘bonus immobiliare’ è interessante giacchè consente alle persone under 36, che vogliono comprare casa, di non dover versare l‘imposta di registro, in caso di acquisto da privato; o l’IVA, se si compra dall’impresa costruttrice. Non solo. Infatti, grazie all’agevolazione mutuo prima casa vengono meno anche le imposte ipotecarie e catastali sulla compravendita immobiliare e l’imposta sostitutiva per chi domanda un mutuo. Per fare un esempio pratico, il risparmio totale è fino ad oltre 8.000 euro per un’abitazione di nuova costruzione del prezzo di circa 200.000 euro.

Concludendo, nella penisola lo scenario della seconda metà del 2021 e del 2022 potrebbe lasciar intuire un rialzo dei prezzi delle case, ma in modo non eccessivo e localizzato in particolare nelle grandi città. Se è vero dunque che ci sono i segnali di un trend molto positivo del mercato immobiliare, è anche vero che molto dipenderà da quanto la pandemia potrà ancora durare. Inoltre, si tratterà di capire come le banche si comporteranno innanzi alle richieste di mutuo prima casa. Ma fare molte previsioni appare al momento prematuro e azzardato.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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